I professionisti delle pulizie svolgono un ruolo essenziale ma spesso invisibile nella nostra società. Esposti a rischi fisici, chimici e organizzativi, operano in contesti diversi e complessi. L’articolo esplora le sfide del settore in Francia, le buone pratiche adottate da aziende virtuose e le innovazioni tecnologiche e organizzative che migliorano la sicurezza e la qualità del lavoro. La vera novità è l’integrazione tra committenti ed appaltatori ai fini della salute e della sicurezza degli operatori. Un appello alla dignità, alla prevenzione e al riconoscimento di chi lavora nell’ombra.

Cosa tratta :

Pulire non è solo un gesto quotidiano, ma una missione silenziosa che garantisce sicurezza, igiene e dignità in ogni spazio della nostra vita. Dai corridoi degli ospedali alle aule scolastiche, dagli uffici ai supermercati, i professionisti delle pulizie operano spesso lontano dai riflettori, ma affrontano sfide concrete e rischi tangibili. Eppure, la loro sicurezza resta troppo spesso in secondo piano. Secondo la Federazione francese delle imprese di pulizia (FEP), nel 2024 il settore conta oltre 600.000 addetti distribuiti in circa 15.000 aziende, per lo più piccole (il 93% ha meno di 50 dipendenti). Un esercito silenzioso che lavora per garantire igiene e decoro in ogni angolo della società.

I principali committenti?

  • Settore terziario (34%)
  • Edilizia (25%)
  • Industria (9%)
  • Sanità (8%)
  • Istruzione (5%)

Ma dietro questa varietà si cela una costante: l’esposizione a rischi professionali spesso ignorati.I pericoli sono molteplici:

  • Disturbi muscoloscheletrici (DMS): rappresentano il 96% delle malattie professionali riconosciute.
  • Cadute e scivolamenti
  • Esposizione a sostanze chimiche
  • Orari notturni e stress
  • Isolamento lavorativo

Le cause?

  • Posture scorrette,
  • movimenti ripetitivi,
  • carichi pesanti,
  • ambienti poco ergonomici.


Riprendiamo dal sito INRS francese (paragonabile alla nostra INAIL) una serie di esempi virtuosi in cui l’integrazione tra committente e appaltatori in ottica di riduzione rischi e prevenzione ha fornito ottimi risultati.


Tecnologia, formazione e ascolto: le chiavi della sicurezza INTEGRATA

  1. Devanse (Bretagna): Innovazione e Benessere. Il gruppo Devanse, nato dall’unione di quattro società indipendenti, impiega oltre 800 dipendenti. Si distingue per:Contratti a tempo pienoOrari continuativiLavoro in coppiaTest sul campo delle attrezzature«Uno strumento adatto a un sito non lo è necessariamente per un altro», spiega Roselyne Elegoet (Carsat Bretagne).
  2. Est Métropole Habitat (Lione): Prevenzione Partecipata. Con 130 custodi su 350 dipendenti, l’organizzazione ha aderito al programma TMS Pros. L’ergonomo Souad Chikh ha analizzato le attività quotidiane, individuando rischi legati a DMS, cadute e aggressioni.«Ogni intervento migliora la vita dei custodi, degli inquilini e degli operatori della raccolta rifiuti», afferma la direttrice Céline Reynaud.
  3. Euralis (Vandea): Sicurezza Integrata e Doppio Lucchetto. Nel sito di Les Herbiers, dove si macellano fino a 20.000 anatre al giorno, la pulizia è affidata a GSF Auriga. «Il nostro obiettivo è zero infortuni», afferma Christelle Piveteau, responsabile sicurezza ambientale. Per evitare incidenti durante la pulizia delle linee, è stato introdotto un sistema a doppio lucchetto: uno del responsabile produzione, l’altro del caposquadra delle pulizie.«È una misura semplice ma efficace», conferma Théo Freuchet, responsabile QHSE.Gli operatori delle ditte appaltatrici, sono dotati di DPI completi: tute, stivali, guanti, maschere integrali, scelti però con l’aiuto del committente.«È fondamentale evitare l’uso di sostanze CMR e vietare l’irrorazione di acidi forti», avverte Nicolas Pésigot (Carsat Pays de la Loire). Le linee di eviscerazione sono state dotate di ugelli per il prelavaggio e la pressione dell’acqua è stata ridotta a 25 bar per evitare la risospensione di microrganismi.«L’alta pressione è un rischio per la salute e per la qualità igienica», spiega Gaschet. Carsat ha pubblicato una guida con 13 video pratici per la pulizia nell’industria alimentare, promuovendo: Sistemi di dosaggio automatico - Avvolgitubo - Diluizione controllata - Doppio lucchetto
  4. Joandel Service (Lione): Mobilità Dolce e Ergonomia . Per ridurre il rischio stradale, Joandel Service ha introdotto tricicli elettrici dotati di cassoni organizzati, freni a disco e parabrezza.«Non dover più cercare parcheggio o trasportare a mano secchi e attrezzature è un sollievo», racconta Mohamed Mhadhbi.L’azienda ha anche adottato:Aspirapolvere a zainoProdotti non tossiciDispositivi di ancoraggio per la pulizia delle finestre«L’obiettivo non è imporre gesti “corretti”, ma adattare la posizione alla persona», spiega Tiphaine BethencourtOnet e Sonoco (Pas-de-Calais): Criogenia e InnovazioneDal 2020, il team Onet utilizza un pulitore criogenico per la pulizia dei forni di essiccazione. Il ghiaccio secco a -80°C rimuove i residui senza acqua, riducendo il rischio di incendio e migliorando la qualità della produzione.Gli operatori lavorano in coppia, dotati di:Tute protettiveGuantiProtezioni auricolariCappucci ventilatiVentilazione meccanica«È una buona organizzazione del lavoro», conferma Delphine Libersa (Carsat Hauts-de-France).Anche l’organizzazione è stata ottimizzata: carrelli mobili, lampade alogene e attenzione alla composizione delle vernici per ridurre la frequenza degli interventi.Dal 1° gennaio 2026, sarà obbligatoria la certificazione Certibiocide per chi utilizza disinfettanti professionali di tipo 2, 3 o 4.Le buone pratiche includono:Obiettivi di pulizia chiariSostituzione dei prodotti pericolosiFormazione continuaDPI adeguati«Nella maggior parte dei casi, una semplice pulizia è sufficiente», ricorda Christine David (INRS).

 

Conclusione: Dignità, Sicurezza e Riconoscimento

I professionisti delle pulizie non sono semplici “addetti”, ma pilastri invisibili della nostra quotidianità. Garantire loro condizioni di lavoro sicure e dignitose è un dovere etico, oltre che normativo. Serve un impegno collettivo: imprese, clienti, enti pubblici e istituzioni devono collaborare per trasformare la prevenzione da formalità a cultura condivisa.


Indicazioni operative

𝗣𝗥𝗘𝗩𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗘𝗙𝗙𝗜𝗖𝗔𝗖𝗘

✔ Valutazione dei rischi (DMS, chimici, cadute)

✔ Formazione continua e personalizzata

✔ DPI adeguati (tute, guanti, maschere, stivali)


𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗘 𝗘 𝗦𝗧𝗥𝗨𝗠𝗘𝗡𝗧𝗜

✔ Ugelli a bassa pressione (25 bar)

✔ Aspirapolvere a zaino e scope ergonomiche

✔ Criogenia per pulizie industriali


𝗢𝗥𝗚𝗔𝗡𝗜𝗭𝗭𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗦𝗜𝗖𝗨𝗥𝗔

✔ Sistema a doppio lucchetto per macchinari

✔ Lavoro in coppia e orari continuativi

✔ Tricicli elettrici per la mobilità urbana


𝗣𝗥𝗢𝗗𝗢𝗧𝗧𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗠𝗜𝗖𝗜

✔ Sostituzione sostanze CMR

✔ Diluizione controllata e dosaggio automatico

✔ Certificazione Certibiocide obbligatoria dal 2026


Approfondimento – Cosa Dice la Legge

La sicurezza sul lavoro nel settore delle pulizie è regolata principalmente dal D.Lgs. 81/2008, aggiornato nel 2025 con la Legge 203/2024. Le principali disposizioni includono:

  • Valutazione dei rischi obbligatoria e aggiornata (Art. 28)
  • Formazione specifica per i rischi legati a sostanze chimiche, movimentazione manuale e lavoro isolato
  • Obbligo di DPI adeguati e certificati
  • Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) redatto dal datore di lavoro
  • Coinvolgimento del RSPP, RLS e medico competenteSanzioni aumentate per mancata formazione e inosservanza delle misure preventive

Dal 2026, chi utilizza disinfettanti professionali dovrà disporre di personale con certificazione Certibiocide, come previsto dalle normative europee sui biocidi.