Promuovere salute e benessere nei luoghi di lavoro: un paradigma in evoluzione
A cura della redazione
INAIL pubblica una fact sheet in cui propone un cambio di paradigma nei servizi sanitari, promuovendo approcci multidisciplinari, centrati sulla persona, e politiche orientate alla salute globale e sostenibile
Cosa tratta?
Gli approcci alla saluta possono essere svariati, alcuni tendono ad attuare il modello biomedico, in cui il paradigma è la cura, il corpo viene visto come, una, macchina, isolata dal contesto sociale ed ambientale, che può essere analizzata scomponendola in parti, e la patologia è un’alterazione delle funzioni del corpo.
In questo momento storico, si fa sempre più urgente il passaggio dal modello biomedico a quello salutogenico, in cui il paradigma è la promozione della salute, e viene vista come risorsa e bene essenziale per lo sviluppo personale, sociale ed economico, è fondamentale sviluppare il controllo dei fattori esterni che possono lederla o favorirla, al fine di conquistare il massimo potenziale di salute.
Questo cambio di visione è dato dall’aumento di malattie croniche, disturbi psicosomatici, disagio psichico e patologie infiammatorie che, con l’invecchiamento della popolazione, stanno condizionando anche il benessere dei lavoratori e la loro produttività.
Tali patologie richiedono approcci integrati che tengano conto dell’influenza dei fattori ambientali, culturali e affettivi sulla salute e, di conseguenza, della necessità di adottare metodi di cura personalizzati, integrati, non invasivi ed economicamente più sostenibili.
Per supportare questa transizione vengono suggeriti approcci complessivi per la protezione e promozione della salute nei luoghi di lavoro e le scoperte nell’ambito della Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI).
La PNEI fornisce un quadro scientifico che dimostra l’interconnessione tra psiche e sistemi biologici, legittimando l’approccio salutogenico e favorendo una visione sistemica della salute.
Nei luoghi di lavoro, le evidenze PNEI rafforzano una visione olistica della salute e l’interdipendenza tra ambiente lavorativo e vita personale, riconoscendo che fattori lavorativi e non lavorativi si influenzano reciprocamente.
Diventa necessario adottare un approccio sistemico al miglioramento dell’ambiente di lavoro, integrando salute occupazionale e promozione della salute, attraverso interventi multilivello che coinvolgano persone, gruppi e organizzazioni per potenziare condizioni lavorative e risorse psicofisiche.
Integrare la visione PNEI nella promozione della salute significa adottare pratiche organizzative partecipative, sistemiche e intersettoriali, ispirate alla comunicazione continua tra psiche e sistemi neurologico, endocrino e immunitario.
Cosa dice la legge?
- Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (“Testo Unico Sicurezza”) e successive modifiche (es. d.lgs. 106/2009, 151/2015, d.l. 146/2021 → l. 215/2021): disciplina obblighi di tutela, valutazione dei rischi, DVR, sorveglianza sanitaria, formazione, consultazione, e partecipazione dei lavoratori.
- Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025: esempi di progetto HPH e di transizione culturale a integrazione di sorveglianza, prevenzione e promozione della salute in ottica salutogenica.
- Linee guida Ministero del Lavoro 2025 per l’uso responsabile dell’IA sul lavororomuovono tutela psicofisica, trasparenza, equità e supervisione umana dell’IA secondo principi OCSE, UNESCO e AI Act.
Conclusioni
Si propone una trasformazione culturale e operativa che metta al centro la persona, le relazioni e la responsabilità sociale. La PNEI sostiene questa transizione, ma servono ulteriori evidenze empiriche per valutare l’impatto su benessere, produttività e sostenibilità. I luoghi di lavoro possono diventare laboratori per modelli innovativi e sistemici, capaci di migliorare il benessere individuale e organizzativo e contribuire a una più ampia trasformazione sociale.
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