L’Inps con il messaggio del 20 giugno 2025 n. 1966 ne dà notizia, riepilogando nel contempo chi sono i destinatari e i requisiti.La corresponsione di questa somma aggiuntiva viene effettuata d’ufficio per i pensionati per i quali nelle banche dati dell’Istituto sono disponibili i dati reddituali utili per effettuare il pagamento.Per l’anno 2025 devono essere valutati i seguenti redditi:

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in caso di prima concessione, tutti i redditi rilevanti posseduti dal soggetto nell’anno 2025 (rientrano in tale casistica coloro che negli anni precedenti non abbiano percepito la somma aggiuntiva);

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nel caso di concessione successiva alla prima: si valutano i redditi per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati, conseguiti nel 2025 o i redditi diversi da quelli di cui al punto precedente, conseguiti nel 2024.Invece, per i redditi diversi da quelli da prestazione, in assenza delle informazioni relative agli anni 2025 o 2024, per le pensioni dei sistemi integrati sono stati presi in considerazione i redditi disponibili degli anni precedenti, risalendo fino all’anno 2021.Ecco il quadro per il 2025 che interessa i pensionati di quasi tutte le gestioni che rientrano nei limiti di reddito indicati di seguito e che, alla data del 31 luglio 2025, hanno un’età maggiore o uguale a 64 anni:

Lavoratori dipendenti - Anni di contribuzione Lavoratori autonomi - Anni di contribuzione Somma aggiuntiva (in euro) - Dal 2017
Per redditi fino a 1,5 volte il trattamento minimo (11.766,30 euro annui)
Fino a 15 Fino a 18 437 euro
Oltre 15 fino a 25 Oltre 18 fino a 28 546 euro
Oltre 25 Oltre 28 655 euro
Per redditi da 1,5 volte a 2 volte il trattamento minimo (da 11.766,30  a 15.688,40 euro annui)
Fino a 15 Fino a 18  336 euro
Oltre 15 fino a 25 Oltre 18 fino a 28  420 euro
Oltre 25 Oltre 28  504 euro