Quota 100 rimane incumulabile con i redditi di lavoro dipendente
A cura della redazione
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 162 del 4 novembre 2025, ha dichiarato inammissibili i dubbi di legittimità costituzionale formulati nei confronti dell’articolo 14, comma 3, del d.l. n. 4/2019 (L. n. 26/2019), nella parte in cui fa discendere dalla violazione del divieto di cumulo della pensione anticipata «quota 100» con redditi da lavoro subordinato la sospensione del trattamento previdenziale per un’intera annualità.
La sospensione viene applicata anche quando l’attività lavorativa svolta sia limitata a periodi molto limitati (una o poche giornate) e con redditi esigui.
La disposizione, peraltro, non prevede espressamente alcuna conseguenza alla violazione del divieto di cumulo.
Al riguardo, pur in presenza di isolate sentenze che hanno ritenuto illegittimo il divieto di cumulo, secondo la Corte non è ravvisabile un orientamento univoco tale da rivelare il suo radicamento nell’ordinamento e da farlo assurgere realmente a “diritto vivente”, così da indurre il giudice che ne ravvisi il possibile contrasto con la Costituzione a investire questa Corte e da indurre questa Corte a pronunciarsi su di esso.
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