La Regione Lombardia ha lanciato un Piano Mirato di Prevenzione (PMP) per combattere l’uso di sostanze cancerogene e mutagene. Il piano, (ed è qui la novità) mette in linea il Regolamento REACH con il D.Lgs.81/08, e mira a garantire l’uso sicuro di queste sostanze pericolose nelle aziende. Il PMP rappresenta un primo passo importante verso l’integrazione delle normative, ma anche la protezione dei lavoratori e la conformità alle normative.

Cosa tratta:

La Regione Lombardia ha dato il via a un nuovo capitolo nella lotta contro le sostanze cancerogene e mutagene. Con il Decreto n. 9 del 04 gennaio 2024, ha approvato le linee guida per l'attivazione del Piano Mirato di Prevenzione (PMP) a livello regionale, un'iniziativa che mira a garantire l'uso sicuro di queste sostanze pericolose.Il documento è stato progettato per guidare le aziende attraverso gli obblighi derivanti dal Titolo VII del Regolamento REACH, evidenziando le similitudini con i requisiti del D.Lgs.81/08 in materia di gestione delle sostanze cancerogene e mutagene, in un testo normativo abbastanza peculiare nel suo genere e che apre all’ integrazione tra norme ad oggi abbastanza distanti.
Il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 prevede la realizzazione di un PMP regionale sul rischio da esposizione ad agenti chimici e cancerogeni, come previsto dai programmi PP8 e PP9. Queste sostanze sono regolate dal Regolamento CE n. 1907/2006 (REACH) e sono presenti in uno o più elenchi specifici, tra cui l'Elenco delle sostanze estremamente preoccupanti candidate all'autorizzazione, l'Elenco delle sostanze soggette all'Autorizzazione (Allegato XIV), e l'Elenco delle sostanze soggette a Restrizione (Allegato XVII).
Questi elenchi, disponibili sul sito dell'ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) e nell'ultima versione del Regolamento Reach, sono soggetti a continui aggiornamenti e integrazioni di nuove sostanze.


In particolare, il PRP prevede l'attivazione di un PMP regionale sulla promozione del corretto utilizzo di sostanze cancerogene e mutagene soggette ad autorizzazione REACH (allegato XIV). Per queste sostanze, le disposizioni previste per le aziende ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del Regolamento REACH sono strettamente interconnesse. La valutazione e la gestione del rischio cancerogeno professionale devono essere effettuate dal datore di lavoro in coerenza con gli obblighi previsti da entrambi i regolamenti.
In base alle informazioni fornite, emerge che il  Piano di Monitoraggio Preventivo (PMP)  rappresenta un meccanismo di controllo attraverso il quale le  Aziende Tutela della Salute (ATS)  possono indirizzare alle imprese una "soluzione" per misure che potrebbero non essere completamente comprese. Questo approccio è particolarmente rilevante per la gestione sicura delle sostanze chimiche , soprattutto quando si tratta di sostanze  cancerogene e mutagene. La convergenza tra il Regolamento REACH e il Decreto Legislativo 81/08  è fondamentale. La scheda di autovalutazione, descritta nel paragrafo 3, rappresenta uno strumento chiave del PMP. Essa elenca gli aspetti principali per la gestione congiunta delle due discipline, consentendo alle imprese di utilizzare in sicurezza le sostanze chimiche.

Questo modello integrato è essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori e la conformità alle normative.In futuro, verranno definiti i criteri per coinvolgere le imprese nel PMP a livello regionale. Saranno selezionate aziende che utilizzano le sostanze elencate nella Tabella 1  e richiamate dal  Piano Nazionale delle attività di controllo sui Prodotti Chimici , emanato annualmente dal  Ministero della Salute.

In allegato i testi.