Il sistema europeo di rendicontazione di sostenibilità sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Negli ultimi mesi si sono concentrate varie novità che ridisegnano il quadro operativo per organizzazioni di diverse dimensioni: un accordo politico tra Consiglio e Parlamento europeo per semplificare CSRD e CSDDD, la pubblicazione di versioni riviste e semplificate degli standard ESRS e l’uscita di linee guida EFRAG dedicate alle PMI. Questi sviluppi riflettono la crescente pressione di imprese e stakeholder per bilanciare trasparenza, qualità delle informazioni e sostenibilità degli oneri di reporting.

Di cosa tratta:

La rendicontazione di sostenibilità europea sta vivendo una fase di riposizionamento. Dopo l’introduzione di un impianto normativo molto esteso e articolato, l’Unione europea è intervenuta per correggere criticità emerse nella prima fase di attuazione, sia sul piano politico sia su quello tecnico-operativo. Le novità recenti rappresentano un tentativo di rendere il sistema più coerente, applicabile e proporzionato rispetto alle dimensioni e alle capacità organizzative dei soggetti coinvolti.

In questo contesto si collocano tre sviluppi chiave. Il primo riguarda la revisione degli obblighi normativi introdotti dalla CSRD e dalla CSDDD, oggetto di un accordo politico che incide su perimetro, soglie e modalità applicative. Il secondo interessa gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), per i quali sono state approvate nuove bozze orientate a semplificare struttura, contenuti e requisiti informativi. Il terzo riguarda le piccole e medie imprese, destinatarie di specifiche linee guida EFRAG pensate per gestire in modo ordinato le richieste di dati di sostenibilità provenienti dal mercato, pur in assenza di obblighi diretti.

Accordo UE del 9 dicembre 2025: semplificazioni per CSRD e CSDDD

L’Unione europea ha raggiunto un accordo politico provvisorio tra Consiglio e Parlamento per alleggerire il peso di due direttive chiave: CSRD e CSDDD. L’intesa punta a restringere il campo di applicazione degli obblighi, rendendo la normativa “meno onerosa” per molte organizzazioni, in particolare quelle di dimensioni medie e minori.

I punti chiave emersi dall’accordo sono:

  • Campo di applicazione della CSRD: gli obblighi di rendicontazione si applicheranno solo alle imprese con oltre 1.000 dipendenti e oltre 450 milioni di euro di fatturato, riducendo notevolmente la platea inizialmente prevista. Inoltre, vengono escluse dall’ambito CSRD le PMI quotate;
  • CSDDD snellita: la due diligence sarà richiesta solo alle società con 5.000+ dipendenti e 1,5 miliardi € di fatturato, e viene eliminato l’obbligo di un piano di transizione climatica obbligatorio.
  • Riduzione della portata normativa (CSDDD): la semplificazione mira a tagliare gli adempimenti “a cascata” verso fornitori più piccoli, concentrando l’onere sulle grandi aziende meglio attrezzate.

Non è esclusa, comunque, la possibilità di ri-estendere il perimetro in futuro, in base all’effetto delle semplificazioni.

In ogni caso, L’accordo è provvisorio e dovrà essere confermato dal Consiglio e dal Parlamento per arrivare all’adozione formale. Una volta approvato, gli Stati membri dovranno aggiornare rapidamente i propri quadri legislativi per recepire le nuove soglie e le nuove modalità operative.

Nuove bozze semplificate degli ESRS

Il secondo fronte di novità riguarda gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), gli standard tecnici che dettagliano i contenuti della rendicontazione CSRD. La prima versione è stata adottata ufficialmente nel 2023 per entrare in vigore progressivamente dal 2025, con l’intento di garantire uniformità, trasparenza e comparabilità delle informazioni ESG tra aziende europee. A luglio 2025 EFRAG ha pubblicato gli exposure drafts delle versioni semplificate degli ESRS, dopo un mandato ricevuto nell’ambito del pacchetto Omnibus di semplificazioni. La fase di consultazione pubblica si è conclusa e EFRAG ha completato la revisione, trasmettendo il suo parere tecnico alla Commissione europea e pubblicando le versioni semplificate dei draft in data 30 novembre.

Gli aspetti centrali della semplificazione degli ESRS sono:

  • Riduzione dei datapoint: secondo le proposte pubblicate, gli standard sono stati alleggeriti con una significativa riduzione dei punti informativi richiesti (circa il 61% di informazioni richieste in meno), mantenendo però i temi chiave;
  • Chiarezza e leggibilità: la revisione punta a rendere gli standard più leggibili e coerenti, facilitando l’integrazione dei report di sostenibilità nei bilanci di gestione;
  • Materialità semplificata: viene data maggiore enfasi alla materialità (cioè cosa è rilevante per effettivi impatti e rischi), con metodologie meno complesse rispetto alle versioni originali;
  • Procedure di consultazione pubblica: i draft semplificati sono stati oggetto di ampio confronto pubblico, con EFRAG che ha raccolto feedback per adattare gli standard alle esigenze reali delle imprese.

Il prossimo passo formale prevede che la Commissione europea adotti gli ESRS rivisti tramite atto delegato, integrandoli nel quadro CSRD.

Linee guida EFRAG per le PMI

Infine, l’EFRAG ha messo a punto tre linee guida specifiche per le PMI, pensate per accompagnare le piccole e medie imprese nel loro percorso di sostenibilità. Queste guide non sono obbligatorie, ma fungono da riferimento strutturato per le PMI che non rientrano nell’ambito CSRD ma si trovano comunque coinvolte nel reporting attraverso relazioni con clienti, grandi fornitori o partner finanziari.

Le tre guide servono ad aiutare le PMI a compilare correttamente alcune specifiche informazioni previste dalla versione più completa dello standard volontario EFRAG, fornendo esempi concreti e indicazioni pratiche:

C2 – Pratiche, politiche e iniziative future: fornisce un elenco di esempi non vincolanti di pratiche e politiche adottabili dalle PMI nell’ambito delle tematiche di sostenibilità, corredato da casi studio per illustrare come presentare queste informazioni in modo efficace;

C3 – Obiettivi di riduzione delle emissioni e strategie di transizione climatica: guida passo passo le PMI nella definizione e nel reporting di target realistici di riduzione delle emissioni e nell’articolazione di un piano di transizione climatica, con indicazioni pratiche adattate alla loro realtà operativa;

C7 – Incidenti gravi in materia di diritti umani: presenta esempi concreti di incidenti gravi nei diritti umani lungo la catena del valore, utili per aiutare le PMI a identificare, valutare e comunicare situazioni di rischio o impatto effettivo nei propri report.

Le guide sono state sviluppate all’interno dell’ecosistema VSME con l’apporto del SME Forum di EFRAG e della comunità degli stakeholder, sulla base di feedback raccolti con consultazioni mirate.

Conclusioni e implicazioni operative:

Le novità introdotte negli ultimi mesi richiedono alle organizzazioni di rivedere in modo mirato l’impostazione della rendicontazione di sostenibilità, distinguendo con chiarezza tra obblighi effettivi, requisiti in evoluzione e strumenti di supporto volontari. Il primo passo operativo consiste nel riconfigurare il perimetro di applicazione: le organizzazioni devono verificare se rientrano ancora negli ambiti CSRD e CSDDD alla luce delle nuove soglie e delle semplificazioni introdotte, evitando di mantenere strutture di reporting sovradimensionate rispetto agli obblighi effettivi.

Sul piano della rendicontazione, diventa centrale allineare i processi interni alle versioni aggiornate degli ESRS, tenendo conto della riduzione dei datapoint e del rafforzamento del ruolo della materialità. Questo implica una revisione delle matrici di materialità già predisposte, dei flussi di raccolta dati e delle responsabilità interne, con l’obiettivo di concentrarsi sulle informazioni realmente rilevanti per impatti, rischi e opportunità, riducendo duplicazioni e adempimenti formali privi di valore informativo.

Per le organizzazioni non direttamente soggette alla CSRD, in particolare le PMI, l’indicazione operativa principale è adottare un approccio selettivo e proporzionato alla rendicontazione. Le linee guida EFRAG rappresentano uno strumento utile per strutturare le informazioni richieste dal mercato senza replicare modelli pensati per le grandi organizzazioni.

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