Rischi della mancata formazione: come si pone la Cassazione Penale
A cura della redazione

Sono molte le sentenze che emettono condanne a seguito di infortuni per mancata o insufficiente formazione: l’ultima, in ordine di tempo, è stata pronunciata dalla Cassazione Penale a febbraio 2025 e ha visto attribuita la responsabilità a datore di lavoro e preposto.
Cosa tratta
Formazione, informazione e addestramento dei lavoratori sono fra i pilastri delle attività di prevenzione infortuni previsti dalla normativa, in quanto strumenti efficaci per assicurare che il personale segua le procedure previste, sappia i comportamenti da tenere ed eviti rischi ulteriori dovuti ad errori e valutazioni frettolose.
Per questo, quando vengono rilevate carenze nella formazione dei lavoratori, la giurisprudenza non prevede margini di tolleranza.
Lo vediamo anche nella sentenza della Cassazione Penale del 24 febbraio 2025, n. 7489, che conferma quanto disposto precedentemente dal Tribunale. Il caso riguarda un infortunio avvenuto in uno stabilimento di confezionamento carni. L’operatore aveva subito l’amputazione di un dito durante un’operazione di carico e scarico delle carni tramite un braccio meccanico a punta, paragonabile ad un paranco. La sentenza ha condannato definitivamente il legale rappresentante e datore di lavoro dell’azienda e il preposto.
I dettagli del parere della Cassazione
La Cassazione, così come il Tribunale, hanno condannato il datore di lavoro per:
- non aver valutato i rischi specifici derivanti dall’operazione che ha portato all’infortunio, ovvero lo scarico e la movimentazione delle carni;
- non aver adeguatamente formato ed informato il lavorato di tali rischi specifici.
Allo stesso tempo, il preposto è stato condannato per aver assegnato compiti all’operaio vittima per cui non aveva ricevuto formazione idonea in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Quindi, se da una parte la sentenza conferma la responsabilità del datore di lavoro di valutare i rischi e formare i lavoratori, dall’altra sottolinea il dovere del preposto di verificare se i lavoratori sono sufficientemente formati per la mansione assegnata ed eventualmente segnalare carenze.
Inoltre, la sentenza ribadisce come non sia sufficiente erogare la formazione obbligatoria, ma sia indispensabile curarne i contenuti e assicurarsi che questi coprano i rischi specifici dell’organizzazione e della mansione.
Nel rigettare il ricorso, la Corte di Cassazione rafforza il concetto che in assenza di adeguata formazione, non possono essere attribuite responsabilità al lavoratore stesso:
“la eventuale disattenzione di un lavoratore che non è stato formato non vale ad esonerare da responsabilità i suoi superiori, poiché è principio di diritto pacifico quello secondo il quale il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione gravanti su di lui e sui suoi delegati risponde, a titolo di colpa specifica, dell'infortunio dipeso dalla negligenza del lavoratore il quale, nell'espletamento delle proprie mansioni, ponga in essere condotte imprudenti, trattandosi di conseguenza diretta e prevedibile della inadempienza degli obblighi formativi”.
Conclusioni
L’espletamento degli obblighi relativi alla formazione non deve essere condotto come un mero adempimento normativo da completare con il minimo sforzo, ma la giurisprudenza ci chiede di andare nel concreto dei rischi presenti e curare i contenuti della formazione e dell’informazione. I contenuti devono essere basati su quanto emerge dalla valutazione dei rischi, per cui resta fondamentale:
- in primis, assicurarsi di non avere tralasciato aspetti presenti nelle attività dell’organizzazione;
- adeguare la formazione specifica dei lavoratori ai rischi presenti, non limitandosi agli argomenti generalmente previsti in base al livello di rischio;
- fornire formazione e istruzioni ai lavoratori di approfondimento dei rischi specifici e delle relative misure di prevenzione e protezione e procedure interne per mitigarli.
Inoltre, la sentenza in oggetto ribadisce ancora che il preposto ha responsabilità rilevanti e deve assicurarsi che le persone sotto il proprio controllo sia adeguatamente formate per svolgere le attività assegnate.
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