Un’indagine dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) approfondisce i fattori di rischio dei tumori a cui risultano esposti i lavoratori di questo settore, a partire da un sondaggio condotto in Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia che ha coinvolto direttamente i lavoratori.

Cosa tratta

Il settore dell’assistenza socio-sanitaria in Europa è fra i più rilevanti per numero di occupati e anche per questo l’EU-OSHA ne ha coinvolto un importante campione di lavoratori all’interno di un’attività di sondaggio più ampia, condotta dal 2020 al 2023, sull’esposizione ai principali fattori di rischio dei tumori in Unione Europea. L’obiettivo delle domande poste è comprendere il livello di esposizione ai 24 fattori di rischio dei tumori presi in considerazione, prendendo in esame una settimana tipo di lavoro. In base alle risposte dei partecipanti, l’agenzia ha quantificato il probabile livello di esposizione in:

  • Alto (vicino al valore limite di esposizione);
  • Medio (fra 10% e 80% del valore limite di esposizione);
  • Basso (sotto il 10% del valore limite di esposizione).

All’interno della relazione “Fattori di rischio dei tumori professionali in Europa – Risultati dell’indagine europea sull’esposizione dei lavoratori del settore dell’assistenza socio-sanitaria” l’agenzia approfondisce quanto emerso proprio in questo settore.

Lo scopo del trattato è fornire un orientamento sulle priorità su cui concentrare le azioni di prevenzione nel settore, contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esposizione professionale agli agenti cancerogeni e alle radiazioni ionizzanti e UV e sostenere le iniziative politiche al livello dell’UE. 

Fra i soggetti interpellati, quasi 8 su 10 fanno parte del comparto dell’assistenza sanitaria, mentre i restanti sono divisi fra assistenza residenziale e sociale.

I principali risultati

Dall’indagine emerge che un terzo dei lavoratori coinvolti è stato esposto ad uno dei fattori di rischio presi in considerazione durante l’ultima settimana lavorativa, precedente al sondaggio. I fattori di rischio più diffusi sono risultati:

  1. Radiazioni ionizzanti (7,4%);
  2. Gas di scarico di motori diesel (6,2%);
  3. Raggi solari UV (6,1%);
  4. Formaldeide (5,2%);
  5. Benzene (4,8%).

Il livello di esposizione risulta potenzialmente alto soprattutto per agenti cancerogeni come l’ossido di etilene e la formaldeide.

Le attività previste dalle mansioni che espongono più frequentemente i lavoratori sono:

  • Sterilizzazione di attrezzature mediche;
  • Utilizzo di veicoli con motore a combustione;
  • Lavorare vicino a macchinari per la diagnostica che emettono radiazioni ionizzanti (macchine radiogene).

L’indagine riporta anche le misure di prevenzione e protezione più diffuse per ciascun fattore di rischio, come i DPI piombati contro le radiazioni ionizzanti, l’abbigliamento coprente e i cappelli per proteggersi dai raggi UV.

Conclusioni

L’indagine di EU-OSHA fornisce un quadro dei principali fattori di rischio cancerogeno nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e mostra quanto è comune che i lavoratori risultino esposti. Rispetto ad altri settori presi in esame, il numero assoluto di esposti risulta inferiore, ma ciò può dipendere anche dalla scelta dei fattori di rischio indagati, più frequentemente presenti in altri ambiti.

Il metodo del sondaggio pone certamente dei limiti all’affidabilità dei dati, nonostante per il settore siano stati coinvolti più di 3000 lavoratori. Tuttavia, al di là dei numeri, lo strumento ci indica su quali attività ed agenti potrebbero focalizzarsi le azioni di prevenzione.