Rivalutate le pensioni per il 2026
A cura della redazione
L'Inps ha fornito con la consueta circolare annuale i nuovi valori per il calcolo delle prestazioni pensionistiche e assistenziali per il 2026, sulla base dell’indice provvisorio che verrà applicato per rivalutare le prestazioni stesse pari all’1,40%, mentre è confermato per il 2025 l’indice di rivalutazione dello 0,80% già applicato dal 1° gennaio 2025 in via provvisoria.
Lo comunica l’Inps con la circolare del 19 dicembre 2025 n.153 che ha anche rivalutato i parametri di riferimento per calcolare le prestazioni pensionistiche, comprese quelle legate all’invalidità civile.
Rivalutazione delle pensioni - La base di partenza per la rivalutazione delle pensioni per il 2025 è il trattamento minimo del 2025 che viene fissato in via definitiva e ufficiale in 603,40 euro, preso a riferimento per applicare la rivalutazione delle pensioni per l’anno in corso.
Di conseguenza la tabella degli scaglioni pensionistici con le rivalutazioni provvisorie per il 2026 e partendo dal trattamento minimo indicato è la seguente:
- fino a 4 volte il trattamento minimo (2.413,60 euro) la rivalutazione dell’1,40% sarà piena;
- da 4 volte a 5 volte il trattamento minimo (da 2.413,61 euro a 3.017,00 euro) la rivalutazione sarà applicata all’1,26%;
- oltre 3.017,00 euro la rivalutazione sarà dell’1,05%.
Va tenuto presente che la reintroduzione dal 2025 del sistema a scaglioni della rivalutazione prevede la riduzione della rivalutazione per le fasce di reddito superiori a 2.413,60 euro mensili lordi.
Infatti, il sistema in vigore fino al 31 dicembre 2024 ha comportato l’applicazione della rivalutazione “parziale” sull’intero importo della pensione spettante e non col meccanismo a scaglioni. Con quest’ultimo avremo una rivalutazione piena fino al valore di 2.413,60 euro e una rivalutazione ridotta sulla quota differenziale tra la pensione lorda spettante e il valore di 2.413,60 euro.
In attesa che venga ufficializzata la legge di bilancio, sono state adeguate per il 2026 anche le pensioni che non superano il trattamento minimo, sulla base della legge di bilancio dell’anno scorso che aveva stabilito un aumento dell’1,3% portando tali pensioni ad una somma massima di 619,80 euro mensili.
Altri valori rivalutati – Innanzitutto, la misura della perequazione per l’anno 2026 è stata applicata anche alle pensioni e agli assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti. I limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti, sono aumentati dell’1,3% rispetto all’anno 2025, mentre le indennità spettanti sono rivalutate del 4,16%.
Dal 2026 l’incremento provvisorio dell’1,40% avrà effetti anche su quasi tutti valori pensionistici di riferimento utili anche per procedere al calcolo delle pensioni, nonché per fare da parametro ai fini della liquidazione di alcuni trattamenti:
- l’assegno sociale sarà pari a 546,23 euro al mese;
- il conseguente importo soglia per la pensione anticipata contributiva sarà pari a 1.420,22 per le donne con due o più figli, 1.529,47 per le donne con un figlio e 1.638,72 in tutti gli altri casi;
- il trattamento minimo diventa 611,85 euro al mese;
- il minimale retributivo settimanale per l’accredito di una settimana è di 244,74;
- la prima fascia di retribuzione pensionabile passa a 56.224, 40 euro annuali;
- il massimale contributivo per i nuovi iscritti sale a 122.295,00.
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