Smart working e stress lavoro-correlato: le nuove regole del 2025 per il benessere digitale
A cura della redazione

Nel 2025, smart working e stress lavoro-correlato diventano priorità assolute: obbligo di protocollo di disconnessione, aggiornamento del DVR con i rischi psicosociali, nuovi strumenti INAIL e formazione mirata. Non solo adempimentirevenire il tecnostress significa migliorare benessere, produttività e competitività.
Cosa tratta :
Il 2025 segna una svolta per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto sul fronte dei rischi psicosociali e della gestione del lavoro agile. Due temi si intrecciano in modo sempre più evidente: diritto alla disconnessione e stress lavoro-correlato. Non si tratta più di raccomandazioni, ma di obblighi normativi che le organizzazioni devono rispettare per tutelare i lavoratori e garantire la sostenibilità organizzativa.
Perché il diritto alla disconnessione è diventato centrale
Lo smart working è ormai una realtà consolidata, ma la flessibilità porta con sé nuove criticità: reperibilità costante, confusione tra vita privata e lavoro, sovraccarico informativo. Il fenomeno dell’“always-on” è oggi riconosciuto come uno dei principali fattori di stress lavoro-correlato, con impatti sul benessere psicologico e sul rischio di burnout.Per questo la Legge 42/2025 introduce regole chiare:
- Fasce minime di disconnessione: almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore.
- Divieto di contatti fuori orario: niente e-mail, chat o call durante riposo, ferie e permessi.
- Protocollo aziendale obbligatorio: documento che definisce modalità di reperibilità e uso degli strumenti digitali.
Le organizzazioni devono integrare queste misure negli accordi individuali di smart working e adottare soluzioni tecniche come il blocco automatico delle piattaforme fuori orario o l’invio ritardato delle e-mail.
Stress lavoro-correlato: il DVR cambia volto
Il D.Lgs. 81(Cd Testo Unico) impone dal 2008 la valutazione di tutti i rischi, ma il contesto è cambiato. Digitalizzazione, lavoro agile e gruppi distribuiti hanno introdotto nuove sfide:
- isolamento,
- ansia da performance,
- tecnostress.
Per rispondere a queste criticità, INAIL ha aggiornato la metodologia del 2017 con un modulo integrativo 2025, che include:
- checklist e questionari per valutare i rischi emergenti;
- focus su iperconnessione, equilibrio vita-lavoro, gestione dei carichi cognitivi;
- piattaforma online per elaborare i dati in autonomia e riservatezza.
Il DVR deve essere aggiornato almeno ogni due anni o in caso di modifiche organizzative significative, come l’introduzione dello smart working o di nuove tecnologie.
Dal 2025, la formazione non può più essere standardizzata: i corsi devono essere progettati sulla base dei risultati del DVR, con focus sui rischi psicosociali delle specifiche mansioni, gestione dello stress digitale e diritto alla disconnessione.
Perché conviene alle imprese
Non si tratta solo di evitare sanzioni (da 500 a 2.500 euro per violazioni sul diritto alla disconnessione): investire sul benessere digitale riduce assenze, migliora la produttività e rafforza la reputazione aziendale. Inoltre, molte certificazioni (ISO 45001, ISO 45003) e bandi ESG richiedono evidenze di politiche per la salute psicologica e la gestione dei rischi psicosociali.
Cosa dice la legge
- Legge 42/2025: obbligo di protocollo di disconnessione, fasce minime di 11 ore, divieto di contatti fuori orario.
- D.Lgs. 81/2008, art. 28: valutazione di tutti i rischi, compresi quelli psicosociali.
- Linee guida INAIL 2025: modulo integrativo per smart working e digitalizzazione.
- Accordo Stato-Regioni 2025: formazione mirata sui rischi psicosociali, basata sul DVR.
- Norme UNI ISO 45003:2021: gestione dei rischi psicosociali.
- Sanzioni: da 500 a 2.500 euro per violazioni sul diritto alla disconnessione; responsabilità penale per mancata valutazione dei rischi.
Indicazioni operative
- Aggiorna il DVR includendo i rischi da iperconnessione, isolamento e stress digitale.
- Redigi il protocollo di disconnessione con fasce orarie chiare e strumenti tecnici di supporto.
- Usa la piattaforma INAIL e il modulo 2025 per valutazione e reportistica.
- Forma dirigenti e preposti su gestione dei team a distanza e rispetto delle fasce di riposo
- Implementa soluzioni tecnologiche: blocco notifiche fuori orario, invio ritardato email.
- Monitora il benessere digitale con questionari periodici e focus group.
- Prevedi canali di supporto psicologico e segnalazioni anonime.
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