Stock option: al momento della sottoscrizione non si realizza reddito imponibile
A cura della redazione

L’Agenzia delle entrate, con la risposta all’interpello n.77 del 27/02/2020, ha precisato che il reddito di lavoro dipendente derivante dall’assegnazione delle azioni di categoria è pari al loro valore normale, ossia a quello fissato non in proporzione al patrimonio netto contabile, bensì in proporzione al valore del patrimonio netto effettivo della società.
La circostanza che le azioni attribuiscono diritti patrimoniali rafforzati non influenza la determinazione del loro valore normale al momento dell’assegnazione, in quanto in ragione del principio di cassa che governa la determinazione del reddito di lavoro dipendente, l’imputazione del reddito nei confronti del lavoratore subordinato coincide con il momento in cui quest’ultimo percepisce il bene in natura ovvero lo stesso entra nella sua disponibilità.
Considerato che la realizzazione del carried interest (ossia la ripartizione del prezzo di vendita in misura più che proporzionale rispetto alla propria percentuale di partecipazione al capitale sociale) attiene ad un momento successivo all’assegnazione del titolo partecipativo e conseguentemente al momento della sottoscrizione, il plusvalore è solo potenziale. Ne consegue che esso non può influenzare la valorizzazione dell’azione al momento della sua assegnazione.
In conclusione tenuto conto che il prezzo di sottoscrizione delle azioni di categoria pagato dai beneficiari coincide con il valore normale come sopra determinato, secondo l’Agenzia delle entrare al momento della sottoscrizione non si realizza alcun reddito imponibile.
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