INAIL ha pubblicato una nuova fact sheet in cui analizza i fattori organizzativo-gestionali degli infortuni mortali e gravi

 

Cosa tratta?

Le strategie di contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro si soffermano quasi sempre, con maggiore attenzione, ai rischi collegati al ciclo lavorativo, sarebbe opportuno invece, anche approfondire le criticità trasversali ai processi aziendali, in termini gestionali, metodologici e operativi che possono comportare impatti sulle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro (SSL).

Per realizzare questa analisi, Inail ha integrato tre fonti principali: il sistema di sorveglianza Infor.MO, che analizza le dinamiche degli infortuni gravi e mortali; il sistema Pre.Vi.S, che raccoglie e classifica le violazioni riscontrate durante i sopralluoghi delle ASL; e le sentenze della Corte di Cassazione Penale, che offrono una lettura giuridicamente consolidata delle responsabilità e delle cause degli eventi.

Lo studio realizzato evidenzia le criticità dei processi aziendali collegati agli infortuni attraverso un modello che integra i dati conoscitivi dei sistemi di sorveglianza dei fattori di rischio con dati di derivazione normativo/giurisprudenziale (es. sentenze di cassazione) e fornisce una modalità di lettura del fenomeno infortunistico di tipo gestionale e organizzativo.

Attraverso un modello multifattoriale, sono stati analizzati 300 casi di infortunio (tra il 2019 e il 2024), di cui 85 mortali e 215 gravi. I risultati mostrano come le cause immediate degli incidenti siano spesso riconducibili a comportamenti errati, attrezzature non sicure e ambienti di lavoro mal organizzati. Tuttavia, dietro questi fattori si celano criticità gestionali più profonde, come la mancata valutazione dei rischi, l’assenza di formazione adeguata, la carenza di vigilanza e il mancato coordinamento tra le figure preposte alla sicurezza.

Differenze specifiche emergono inoltre da settore a settore, ad esempio, nel comparto delle costruzioni maggiori sono le criticità registrate nella organizzazione e gestione della valutazione del rischio dal punto di vista documentale (assenza di documenti obbligatori per legge) e dal punto di vista tecnico, come la valutazione corretta dei rischi specifici degli ambienti di lavoro e delle interferenze. Anche le problematiche organizzative dei ruoli con funzioni di controllo, quali capi cantiere (preposti) e coordinatori della sicurezza, emergono con un peso maggiore. Il settore manifatturiero si caratterizza invece per difficoltà nell’organizzazione delle strutture preposte alla prevenzione e protezione aziendale (ad es. di quelle per la gestione delle emergenze), nell’organizzazione e gestione della valutazione del rischio di macchine/attrezzature/impianti, nella programmazione di corretti piani di manutenzione e nella analisi e gestione di eventi pregressi quali non conformità, near miss e infortuni.

 

Quando?

Scheda informativa pubblicata il 7 agosto.

 

Conclusioni

L’approccio integrato proposto da Inail rappresenta un passo importante verso una cultura della sicurezza che non si limita alla reazione, ma punta alla prevenzione sistemica, basata sulla conoscenza, sulla responsabilità e sulla capacità di leggere gli eventi in chiave organizzativa. Un modello che può contribuire in modo significativo alla riduzione degli infortuni e al miglioramento delle condizioni di lavoro in Italia.