Sulle stock option pesa la residenza fiscale
A cura della redazione

L'Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 92 del 02 aprile 2009, è intervenuta in tema di tassazione dei redditi da lavoro dipendente nel caso in cui un lavoratore destinatario di un piano di stock option, sia stato, inizialmente, residente nel Regno Unito e, successivamente, in Italia.
In applicazione del principio di cassa che regola la determinazione del reddito da lavoro dipendente, spiega l'Agenzia, il reddito costituito dalle azioni assegnate si deve considerare prodotto nel momento in cui le stesse sono attribuite al dipendente, ossia entrano nella sua disponibilità. In base ai criteri ordinari di territorialità, poiché nel caso esaminato l'attribuzione si realizza in un periodo d'imposta in cui il beneficiario è fiscalmente residente in Italia, l'intero valore delle azioni assegnate è soggetto ad imposizione nello stato italiano, a prescindere dal fatto che i titoli retribuiscano eventualmente anche le prestazioni lavorative che, nel periodo di vesting (3 anni), il dipendente ha reso nel Regno Unito mentre ivi era residente. Da ultimo, l'amministrazione finanziaria ha ritenuto corretto l'operato della società istante che ha assoggettato a ritenuta alla fonte, ai sensi dell'art. 23 del D.P.R. 600/73, l'intero ammontare del reddito corrispondente alle azioni assegnate.
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