Tumori professionali: responsabile di omicidio colposo il rappresentante legale
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8641 del 3 marzo 2010, ha condannato, in via definitiva, il legale rappresentante di una s.p.a. esercente la produzione e l'applicazione di prodotti antiparassitari, ritenendolo colpevole del reato di omicidio colposo in danno di quattro lavoratori dipendenti esposti alle polveri nocive e colpiti da tumore polmonare.
In particolare, la condanna si è basata su tre punti:
1) omessa vigilanza sulla corretta e concreta attuazione, da parte dei dipendenti, delle disposizioni di sicurezza impartite e sulle modalità con le quali il capo centro imponeva l'osservanza delle predette disposizioni (tra le quali, su tutte, l'utilizzo costante ed assiduo dei dispositivi di protezione all'uopo forniti ai dipendenti per la manipolazione e miscelazione delle polveri), e sull'efficacia della vigilanza demandata ai responsabili, nel tempo, della divisione lavori, ciò che impedì di reagire in modo adeguato ed in tempo utile alla diffusione di prassi del tutto scorrette, tollerate o addirittura incoraggiate dal citato responsabile del centro operativo;
2) mancata opera di formazione ed informazione adeguata, per qualità e quantità, ai rischi effettivi cui erano esposti i lavoratori;
3) omessa adozione di ulteriori cautele utili a contenere il rischio di esposizioni a polveri nocive per i dipendenti (facendo collocare cartellonistica sui luoghi di lavoro, provvedendo al lavaggio, in condizioni di sicurezza , delle tute da lavoro e simili).
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