Le attività di macellazione e lavorazione delle carni comportano un numero elevato di rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati. Tuttavia, alcuni di questi rischiano di essere sottovalutati, come i rischi psicosociali, che possono determinare però anche patologie gravi su chi si trova tutti i giorni a lavorare in particolare nei macelli.  

Cosa tratta

La produzione della carne ha subito grandi cambiamenti negli ultimi decenni, sostenendo il vertiginoso aumento di consumi globale a cui abbiamo assistito dagli anni ’70. L’automazione delle lavorazioni delle carni ha portato dei vantaggi, ma resta un settore in cui i rischi per la salute e sicurezza sono elevati e anzi talvolta aggravati quando si ha a che fare con grossi volumi di produzione.

Se prendiamo la fase di macellazione, i rischi noti sono molteplici, talvolta con effetti potenziali molto gravi:

  • rischio biologico e di zoonosi;
  • movimentazione dei carichi;
  • movimenti ripetitivi, con particolare sovraccarico degli atri superiori;
  • rischi legati all’utilizzo di attrezzature e macchinari;
  • rumore;
  • microclima.

I ritmi di produzione, in particolare, possono aggravare il numero di infortuni e comportare diverse patologie, spesso a carico dei polsi o delle spalle, fra cui tendiniti, parestesie, tunnel carpale.  

Tuttavia, soprattutto in impianti dove non vi è attenzione alle modalità di trattamento degli animali, i lavoratori possono anche subire traumi dovuti alle attività che si trovano a compiere o a cui assistono.

I disturbi da stress post-traumatico nei lavoratori dei macelli

L’esposizione a scene di violenza, insieme all’isolamento in cui talvolta si trovano questi lavoratori, può impattare la salute mentale, fino a causare anche il trauma indotto dalla perpetrazione, in inglese perpetration-induced traumatic stress (PITS). Si tratta di un sottotipo di disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Il PTSD è inserito nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) nella categoria dei disturbi correlati a trauma e stress, caratterizzato da sintomi continui conseguenti l’esposizione ad un evento traumatico. La psicologa americana R.M. MacNair ha definito il PITS una forma di disturbo post-traumatico da stress derivante da circostante in cui l’individuo è coinvolto nel creare la situazione traumatica stessa. I sintomi sono gli stessi del PTSD: insonnia, ansia, paranoia, depressione e spesso sfocia nell’abuso di alcol e droghe.

Diversi studi internazionali hanno analizzato il fenomeno partendo da casi diagnosticati di disturbo da stress post-traumatico: è stato evidenziato come talvolta questo abbia portato ad un cambio di personalità dei lavoratori, che rispondevano al trauma diventando più aggressivi, come riporta uno studio dell’Università del Sud Africa (Victor e Bernard, 2016). Uno studio canadese del 2009 della criminologa Fitzgerald ha anche messo in correlazione la presenza di mattatoi in alcune aree con l’aumento di crimini violenti

Le misure di prevenzione

Regolamentare le operazioni di macellazione è la prima misura a tutela non sono degli animali, ma anche della salute mentale degli operatori presenti. La legislazione UE sulla macellazione degli animali mira a ridurre al minimo il dolore e la sofferenza degli animali tramite l'applicazione corretta di metodi di stordimento, basati su conoscenze scientifiche ed esperienze pratiche. La principale normativa di riferimento è il Regolamento CE n. 1099/2009.

Bisogna poi verificare che, anche in presenza di tutti gli accorgimenti possibili, non vi siano condizioni di stress per gli operatori, con valutazioni del stress lavoro-correlato mirate, ma inserendo anche esami e colloqui dedicati all’interno dei protocolli sanitari. È possibile anche inserire il supporto psicologico all’interno di piani di welfare aziendali.

Infine, può essere opportuno intervenire anche sull’organizzazione del lavoro, evitando ritmi eccessivi, garantendo l’alternanza dei lavoratori in turni adeguati e evitando l’isolamento del personale.