Unione Europea: no al superamento delle 48 ore
A cura della redazione

Il Parlamento europeo, nella seduta del 17/12/2008, ha respinto le proposte avanzate dalla Commissione UE in merito alla possibilità di derogare al tetto massimo delle 48 ore settimanali di lavoro, pur concedendo agli Stati membri un periodo transitorio di 36 mesi durante il quale è possibile superare questo limite.
In ogni caso perché la deroga produca effetti è necessario il consenso del lavoratore, valido non più di 6 mesi rinnovabili. Inoltre nessun lavoratore deve subire un danno per il fatto di non essere disposto ad accettare di lavorare più del massimo consentito o per aver revocato la sua disponibilità a farlo.
Detto consenso deve essere dato all'atto della firma del contratto individuale, durante il periodo di prova o entro le prime quattro settimane di lavoro va considerato come nullo e non avvenuto.
Il Parlamento europeo ha inoltre preso posizione per i lavoratori del settore sanitario per i quali ha ritenuto che l'intera durata del servizio di guardia incluso il periodo inattivo debba essere considerata orario di lavoro, seppur concedendo la possibilità che i periodi inattivi siano calcolati in modo specifico sulla base di contratti collettivi o di altri contratti tra le parti oppure mediante disposizioni legislative e regolamentari in merito alla durata massima settimanale.
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