La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10097 del 9 maggio 2011, ha stabilito che il responsabile di un’agenzia di vigilanza che non abbia fornito il vigilante di giubbotto antiproiettile, qualora questi rimanga ucciso a seguito di rapina, risponde di omicidio colposo.
La fattispecie in esame riguarda la morte di una guardia giurata per una rapina avvenuta all’apertura della banca presso cui il lavoratore era stato inviato a svolgere le sue mansioni, in seguito alla quale la vedova aveva promosso un giudizio nei confronti del datore di lavoro del marito e della banca (il cui impianto di videosorveglianza era da tempo non funzionante) per ottenere il risarcimento del danno.
Come specificato il datore di lavoro è stato condannato mentre, per quanto riguarda la banca, non è stato riscontrato alcun nesso di causalità fra la morte del lavoratore ed il fatto che il sistema di videosorveglianza non fosse funzionante e quindi non fosse stato registrato l’omicidio e ripresi i rapinatori.