Bollettino secondo trimestre denunce di infortuni e malattie professionali
A cura della redazione

INAIL ha pubblicato il secondo bollettino trimestrale del 2025 contenente informazioni riferite al numero delle denunce di infortuni e malattie professionali rilevato
Cosa tratta?
Il Bollettino trimestrale dell’INAIL fornisce dati aggiornati sulle denunce di infortuni sul lavoro e malattie professionali, raccolti a partire dall’inizio dell’anno. Le informazioni sono suddivise in quattro periodi di riferimento: gennaio-marzo (I trimestre), gennaio-giugno (II trimestre), gennaio-settembre (III trimestre) e gennaio-dicembre (IV trimestre). È importante sottolineare che i dati pubblicati non sono ancora definitivi, poiché possono subire variazioni in seguito alla conclusione dell’iter amministrativo di ciascun caso.
Nel periodo gennaio-giugno 2025 si sono rilevate complessivamente 204.364 denunce di infortuni in occasione di lavoro, lo 0,59% in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2024 (205.568). Con riferimento al genere, la componente femminile è passata da 65.115 a 66.405 denunce (+1,98%), mentre la componente maschile è passata da 140.453 a 137.959 denunce (-1,78%).
Le denunce di infortuni in itinere sono state 45.185, a fronte delle 45.198 rilevate nel periodo gennaio-giugno del 2024 (-0,03%). Con riferimento al genere la componente femminile è passata da 22.366 a 22.291 denunce (-0,34%), mentre la componente maschile è passata da 22.832 a 22.894 denunce (+0,27%).
L’analisi territoriale delle denunce di infortuni in occasione di lavoro rilevate evidenzia, incrementi, le cui tre regioni sul podio sono, Lazio (+1.506), provincia autonoma di Bolzano (+546) Veneto (+190), e decrementi, le cui tre regioni sul podio sono, Lombardia (-1.246), Toscana (-510), Emilia-Romagna (-416).
Nel periodo gennaio-giugno 2025 si sono rilevate 357 denunce di infortuni in occasione di lavoro con esito mortale, lo 0,28% in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2024 (358).
In riferimento invece alle malattie professionali, nel periodo gennaio-giugno 2025 le denunce di malattie professionali protocollate sono state 50.986, il 12,03% in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (45.512). Nel dettaglio per genere, si rilevano 1.365 denunce in più per la componente femminile, passata da 11.773 a 13.138 (+11.59%) e 4.109 denunce in più per la componente maschile, passata da 33.739 a 37.848 (+12,18%).
L’analisi territoriale delle denunce di malattie professionali rilevate nel periodo gennaio-giugno 2025 evidenzia incrementi in Toscana (+1.416), in Puglia (+1.196), in Abruzzo (+805), mentre decrementi in Sardegna (-267), Umbria (-142), Marche (-69).
Quando?
Bollettino II trimestre, gennaio-giugno 2025.
Indicazioni operative
L’analisi dei dati INAIL relativi ai primi sei mesi del 2025 evidenziano un quadro complesso e in evoluzione: da un lato si registra una lievissima flessione delle denunce di infortunio in occasione di lavoro, dall’altro preoccupano la crescita significativa delle malattie professionali. Questi trend, sebbene ancora provvisori, impongono una riflessione profonda sulla qualità della prevenzione nei luoghi di lavoro e sull’efficacia delle misure adottate.
Per affrontare efficacemente queste criticità, si raccomanda:
- Aggiornamento continuo del DVR, con particolare attenzione ai rischi emergenti e alle categorie più vulnerabili (lavoratori over 59, studenti, lavoratori stranieri).
- Formazione mirata e periodica secondo l’Accordo Stato-Regioni 2025, con moduli specifici per la prevenzione degli infortuni in itinere e delle malattie professionali.
- Adozione di strumenti digitali per la gestione della sicurezza, come applicativi safety per il monitoraggio dei rischi e la pianificazione degli interventi.
- Promozione della cultura della sicurezza attraverso campagne interne, audit periodici e coinvolgimento attivo dei lavoratori e dei rappresentanti HSE.
- Analisi dei near miss e degli eventi sentinella, per anticipare situazioni potenzialmente pericolose e migliorare i processi di prevenzione.
Solo attraverso un approccio integrato, basato su dati aggiornati, formazione continua e strumenti operativi efficaci, sarà possibile ridurre l’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali, tutelando la salute dei lavoratori e promuovendo ambienti di lavoro più sicuri e sostenibili.
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