A fine anno, gli indici di sicurezza non sono un rito contabile: sono la bussola per decidere. Questo articolo prova a spiegare con semplicità, termini come IF, IG, durata media e incidenza (con formule UNI 7249), come usare ISO 45001 e UNI ISO 45004 per scegliere KPI efficaci, dove reperire i benchmark INAIL (Italia e ATECO) e come confrontarli correttamente con i dati aziendali per orientare azioni e budget.

Cosa tratta :

A fine anno, la riunione periodica e il riesame della direzione sono l’occasione per guardare in faccia i numeri: non solo quanti infortuni e quante malattie professionali abbiamo avuto, ma come li misuriamo e come ci posizioniamo rispetto a settore e Paese. Senza indicatori chiari, lo storytelling della sicurezza resta un’impressione. Con indicatori robusti, invece, diventa governanceriorità, budget, obiettivi, responsabilità.

Gli indici che contano davvero (e come calcolarli)

Le definizioni canoniche arrivano dalla UNI 7249 “Statistiche degli infortuni sul lavoro”, riferimento storico che normalizza gli indicatori per consentire confronti nel tempo, nello spazio e tra settori. In sintesi:

Indice di frequenza (IF)

Quanti infortuni per milione di ore lavorate in un periodo e perimetro definiti.

Formula: IF = (n. infortuni × 1.000.000) / n. ore lavorate.

È lo standard per confronti solidi perché usa le ore come “esposizione”.


Indice di gravità (IG)

Quanti giorni di assenza per mille o un milione di ore lavorate (la prassi più diffusa è ×1.000 o ×1.000.000; scegli un moltiplicatore e usalo sempre).

Formula tipica: IG = (giorni di assenza × 1.000) / ore lavorate.

E' il parametro migliore per calcolare l'incidenza economica degli infortuni.

 

Durata media (DM)

Quanti giorni medi di assenza per ciascun infortunio.

Formula: DM = giorni di assenza totali / n. infortuni.

È utile per distinguere realtà con stessa frequenza ma severità diversa.

 

Indice/“tasso” di incidenza (per addetti)

Formula : Quanti infortuni per 1.000 addetti.

È più facile da calcolare quando non si hanno le ore, ma è meno accurato e può falsare i confronti se le ore medie pro-capite differiscono. (Usare solo se mancano le ore e dichiarare sempre il denominatore!)

Nota di metodo: la UNI 7249 storicamente codifica IF e IG su base ore. Alcune letture istituzionali riportano “indici di frequenza per 1.000 addetti” (es. schede INAIL per ATECO): sono indicatori diversi e vanno confrontati solo con valori calcolati allo stesso modo.

 

Malattie professionali: tassi e standardizzazione

Per le tecnopatie, l’indicatore di base è l’incidenza (nuovi casi per popolazione osservata nel periodo), spesso espressa per 100.000 addetti. Quando si confrontano territori/settori con strutture demografiche differenti, occorre usare tassi standardizzati (aggiustati per età) per evitare confronti fuorvianti.

Dove prendere i benchmark nazionali e di comparto

  • INAIL – Banca dati statistica
  • Tavole ufficiali su aziende, infortuni, malattie professionali e rischio, con filtri territoriali e settoriali.

Qui si trovano i conteggi e, in molte viste, indicatori utili per ATECO/gestione tariffaria.


INAIL – Open Data / Opendata INAIL

Dataset elementari (per singolo caso) aggiornati mensilmente e semestralmente; tabelle nazionali e per settore; archivio storico; query SPARQL. Ottimo per costruire i tuoi cruscotti e i benchmark interni.

Tabelle nazionali semestrali e “schede infografiche” per ATECO

Documenti che mostrano la lettura standard dei dati (denunce, casi mortali, definizioni amministrative, giorni d’inabilità, indici di frequenza per 1.000 addetti nel triennio). Sono il ponte più semplice per confronti di comparto.

Strumenti CIIP per leggere gli Open Data

La CIIP ha pubblicato percorsi e software per elaborare i dataset INAIL e ottenere tassi per comparto/territorio, con molte cautele interpretative già incorporate. Perfetti per benchmark “pronti all’uso”.

Per il quadro di contesto più aggiornato (trend annuo, focus “in itinere”, crescita delle tecnopatie), consulta la Relazione annuale INAIL 2024 presentata a luglio 2025.

 

ISO 45001 e ISO 45004: come integrare KPI “lagging” e “leading”

  • ISO 45001 (clausola 9 – performance evaluation) chiede di stabilire processi per monitorare, misurare, analizzare e valutare la performance OHS, includendo la verifica di conformità, audit interni e riesame di direzione. In pratica: scegli “che cosa” misurare e “come” usarlo per decidere.
  • ISO 45004:2024 fornisce linee guida dedicate alla valutazione delle prestazioni, con criteri per progettare il processo, selezionare indicatori leading/lagging, gestire incertezza di misura e benchmarking (con relativi limiti). È il complemento ideale per trasformare IF/IG in management e non solo in reporting.
  • (In Italia la ISO 45004 è recepita come UNI ISO 45004:2024, in continuità con la UNI EN ISO 45001.)

Dal dato all’azione: 6 mosse per confrontare i tuoi indici con quelli esterni

  1. Definire il perimetro: includi solo gli eventi “in occasione di lavoro” o specifica se sommi anche gli “in itinere”. Allinea sempre il perimetro a quello del benchmark che userai (le tabelle INAIL separano le modalità).
  2. Scegliere il denominatore: ore lavorate (preferibile) per IF/IG; addetti per tassi d’incidenza quando le ore non sono disponibili. Mai mescolare denominatori diversi nei confronti diretti.
  3. Calcolare gli indici con formule UNI 7249 (IF, IG, DM) e documenta il moltiplicatore (×1.000.000, ×1.000, ×1.000).
  4. Allineare il periodo: usa finestre annuali o triennali consolidate; INAIL rilascia semestralmente aggiornamenti che “assestano” gli esiti (positivi/negativi/in istruttoria). Evitare picchi dovuti a eventi singoli.
  5. Scegliere i benchmark: Italia totale, Regione, Settore ATECO (schede infografiche), o dataset Opendata per costruire il tuo “pari settore” (ad es. manifatturiero o costruzioni).
  6. Interpretare: se IF < benchmark ma IG > benchmark, la frequenza è sotto controllo ma la severità cresce: mira a cause radice su macchine/procedure e competenze critiche. Integra con indicatori leading (audit sul campo, azioni correttive chiuse, formazione mirata, gestione cambi).

Errori tipici da evitare (e come prevenirli)

  • Confrontare il tuo IF (ore) con un IF per 1.000 addetti del settore: sono cose diverse. O converti o cerchi il dato coerente.
  • Sommare “in itinere” e “in occasione di lavoro” senza indicarloerdi trasparenza (e comparabilità).
  • Ignorare la standardizzazione per età nelle malattie professionali: i confronti territoriali/settoriali rischiano di essere fuorvianti.
  • Limitarsi agli indicatori “lagging”: ISO 45004 raccomanda di bilanciare con leading (ispezioni, pre-activity e post-activity review, sorveglianza sanitaria, coinvolgimento lavoratori).

Uno sguardo ai trend nazionali (per leggere meglio i tuoi)

Secondo la Relazione annuale INAIL 2024, le denunce di infortunio 2024 sono in lieve stabilità rispetto al 2023; cresce invece in modo marcato il numero di malattie professionali denunciate (valore più alto degli ultimi decenni), con un focus su dinamiche “fuori azienda” (in itinere e con mezzo di trasporto). In quadri settoriali come costruzioni e trasporti l’incidenza dei casi mortali resta rilevante. Inserire questi trend nel tuo riesame aiuta a dare peso agli scostamenti aziendali.

Come presentare i numeri al riesame della direzione

Una pagina, quattro grafici: IF e IG (12 mesi + media triennale), DM, tasso di incidenza MP. Sotto, due righe di confronto con ATECO/Italia. Fonti e note metodologiche a piè di pagina.

Tabella azioni: Per ogni scostamento significativo, una causa ipotizzata, un’azione (tecnica/organizzativa/formativa), un owner e una data. Allinea agli obiettivi 45001 e alla griglia KPI di 45004.

COSA DICE LA LEGGE

  • Riunione periodica (art. 35 D.Lgs. 81/2008): almeno una volta l’anno nelle aziende >15 lavoratori; all’ordine del giorno DVR e andamento degli infortuni/malattie e della sorveglianza sanitaria. Verbale obbligatorio.
  • Obblighi del datore di lavoro (art. 18 D.Lgs. 81/2008): informazione/formazione, sorveglianza sanitaria, DPI, gestione emergenze, verifica dell’applicazione delle misure, ecc. (contesto entro cui si colloca la misurazione degli indici).
  • Sistemi di gestione: la UNI ISO 45001 definisce i requisiti per impostare processi e KPI OHS (appendice nazionale NA aiuta ad allinearli al quadro legislativo).
  • Valutazione della performance: UNI ISO 45004:2024 offre criteri operativi per definire indicatori e integrare la valutazione nelle decisioni aziendali.

INDICAZIONI OPERATIVE

  1. Dataset certificato: genera le ore lavorate dai sistemi paghe/HR e “congela” il dato a fine anno in un file unico con versioning (data, fonte, responsabile). Evita ricostruzioni a posteriori.
  2. Un solo “vocabolario”: definisci per iscritto quali eventi conti (in occasione di lavoro / in itinere), quali esclusioni, quale moltiplicatore (×1.000.000, ×1.000) e usalo sempre.
  3. Controllo qualitàrima del calcolo, riconcilia ore e addetti con HR e verifica anomalie (mesi con zero ore, giornate perse senza evento, duplicati).
  4. Calcolo automaticoredisponi un foglio standard (o script) con formule preimpostate per IF, IG, DM; blocca le celle di input e valida i formati numerici per impedire errori.
  5. Benchmark “coerente”: scarica da Opendata INAIL i dati del tuo ATECO e del territorio; se il benchmark è per 1.000 addetti, converti i tuoi indicatori o ricalcola il benchmark su ore (se disponibili).
  6. Standardizzazione MP: quando confronti malattie professionali tra sedi con età media diversa, usa tassi standardizzati (o dichiara i limiti del confronto).
  7. Dashboard mensile: aggiorna IF/IG/DM con rolling 12 mesi, includi leading (audit sul campo, azioni correttive chiuse, controllo cambi, formazione pratica). Allinea a 45001 cl. 9.1 e linee guida 45004.
  8. Riesame “decisionale”resenta scostamenti, cause radice e decisioni (chi-fa-cosa-quando). Il riesame non è una rassegna dati, è assegnazione di priorità.
  9. Trasparenza: allega sempre fonti e link (Banca dati statistica, Opendata, schede ATECO) al verbale della riunione.

Per i più tecnici: riferimenti rapidi (utile in appendice)

  • UNI 7249 – definisce parametri e indici per misurare rischio e danno infortunistico.
  • ISO 45001 (cl. 9) – processi di monitoraggio e valutazione delle prestazioni OHS.
  • UNI ISO 45004:2024 – guida alla valutazione delle prestazioni e agli indicatori.
  • INAIL – Banca dati / Open Data – dataset e tabelle per confronti territoriali/settoriali.