Critiche al dipendente e reato di ingiuria
A cura della redazione

Viene punito duramente per reato di ingiuria il datore di lavoro che si rivolge ad un suo dipendente con stizza criticandolo in modo aspro con frasi volgari (Cass. 14/11/2007 n.42064).
Più precisamente sostengono i giudici di legittimità in tema di ingiuria affinchè una doverosa critica da parte del soggetto in posizione di superiorità gerarchica ad un errato o colpevole comportamento, in atti d'ufficio, di un suo subordinato, non sconfini nell'insulto a quest'ultimo, occorre che le espressioni usate individuino gli aspetti censurabili del comportamento stesso, chiariscano i connotati dell'errore, sottolineino l'eventuale trasgressione realizzata. Se invece le frasi usate, sia pure attraverso la censura di un comportamento, integrino il disprezzo per l'autore del comportamento, o gli attribuiscano inutilmente intenzioni o qualità negative e spregevoli, non può sostenersi che esse, in quanto dirette alla condotta e non al soggetto, non hanno potenzialità ingiuriosa.
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