È dirigente l'alter ego dell'imprenditore
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10550 del 30 aprile 2010, ha stabilito che, se il contratto collettivo non prevede vari livelli di dirigenza, la qualifica di dirigente spetta solo all’”alter ego” dell’imprenditore.
Salvo che la contrattazione collettiva non disponga diversamente, la qualifica di dirigente spetta soltanto ex art. 2095 c.c. al prestatore di lavoro che, come "alter ego" dell'imprenditore, sia preposto alla direzione dell'intera organizzazione aziendale ovvero ad una branca o settore autonomo di essa, e sia investito di attribuzioni che, per la loro ampiezza e per i poteri di iniziativa e di discrezionalità che comportano, gli consentano, sia pure nell'osservanza delle direttive programmatiche del datore di lavoro, di imprimere un indirizzo ed un orientamento al governo complessivo dell'azienda, assumendo la corrispondente responsabilità ad alto livello.
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