La Corte di Cassazione, con sentenza n. 10629 dell'8 maggio 2009, ha stabilito che l'assoggettamento al potere direttivo del datore di lavoro non sempre vale a determinare la distinzione tra rapporto di lavoro subordinato ed autonomo. In particolare, è stato affermato che, in ipotesi di prestazioni estremamente semplici e ripetitive, ci sono diversi elementi,  oltre alle direttive del capo, che devono essere presi in considerazione per individuare il tipo di rapporto in essere: continuità e durata dell'attività, modalità di erogazione del compenso, regolamentazione dell'orario.