Secondo il Rapporto welfare Index PMI 2020 più della metà delle imprese monitorate ha attivato almeno un’iniziativa nelle aree della sanità integrativa e dell’assistenza.

Le iniziative possono essere raggruppate in 3 ambiti: sanità complementare, servizi diretti di prevenzione e di cura e assistenza ai familiari anziani, ai non autosufficienti e ai bambini.

L’area della sanità complementare è quella che raccoglie tra le imprese il tasso di partecipazione maggiore, e l’iniziativa principale riguarda i fondi collettivi di categoria istituti dai CCNL (fondo chiuso di categoria).

Vi è poi una rilevante quota di aziende che hanno sottoscritto polizze sanitarie integrative. Continua inoltre a crescere la diffusione dei fondi aziendali di secondo livello. Invece poco successo lo riscuotono i fondi aperti.

I servizi di prevenzione e cura attivati dalle aziende per i propri dipendenti sono un’esperienza innovativa, tuttora poco diffusa, che comunque ha visto una crescita rilevante. Rientrano in quest’ambito i servizi di prevenzione e il check up, come gli screening, gli esami diagnostici, i controlli generali dello stato di salute e le iniziative di diagnosi precoce (es: pap test, mammografia e controlli della prostata). Molte imprese hanno implementato in autonomia i programmi di prevenzione o hanno aderito a campagne più strutturate con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita sano e una corretta alimentazione, oltre l’attività fisica per contrastare le abitudini dannose come l’alcolismo e il tabagismo.

E’ cresciuto inoltre il numero delle imprese che hanno attivato servizi socio-sanitari specialistici come l’assistenza psicologica e i servizi di riabilitazione.

Infine sono in costante crescita anche le iniziative dell’assistenza agli anziani, ai familiari non autosufficienti e ai bambini.

Il sostegno principale arriva sotto forma di rimborsi, anche se non sono mancati i sostegni per le cure specialistiche per i figli e i servizi pediatrici.