Lavoratori svantaggiati: un decreto ministeriale fissa le nuove condizioni
A cura della redazione

Il Ministero del Lavoro, con un comunicato dell’8 febbraio 2018, ha reso noto che è stato pubblicato il DM 17.10.2017 con cui, ai sensi dell'art. 31, c. 2, del D.Lgs. 81/2015, sono individuati i lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati, in conformità al Regolamento UE n. 651/2014. Il decreto specifica le condizioni che i soggetti devono avere per essere definiti "lavoratori svantaggiati" e "lavoratori molto svantaggiati". In sintesi, per essere compresi nella prima categoria i soggetti devono alternativamente: a. non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; b. avere un'età compresa tra i 15 e i 24 anni; c. non possedere un diploma di scuola media superiore o professionale (livello ISCED 3) o aver completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non avere ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito; d. aver superato i 50 anni di età; e. essere un adulto che vive solo con una o più persone a carico; f. essere occupato in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici se il lavoratore interessato appartiene al genere sottorappresentato; g. appartenere a una minoranza etnica di uno Stato membro UE e avere la necessità di migliorare la propria formazione linguistica e professionale o la propria esperienza lavorativa per aumentare le prospettive di accesso ad un'occupazione stabile". Appartengono alla seconda categoria i soggetti che, oltre a rientrare in una delle categorie di lavoratori svantaggiati, sono privi da almeno 24 mesi di un impiego regolarmente retribuito. Sono, altresì, "lavoratori molto svantaggiati" i soggetti che, privi da almeno 12 mesi di un impiego regolarmente retribuito, appartengono a una delle categorie previste dalle lettere da b) a g) del numero 1) del medesimo decreto ministeriale. Il DM 17.10.2017 abroga e sostituisce il precedente decreto del Ministero del Lavoro del 20 marzo 2013.
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