Le attività non connesse non sono coperte dall’INAIL
A cura della redazione
La Cassazione con l’ordinanza 27405/2025 ha applicato tale principio ad un incidente occorso ad un operaio agricolo durante l'esecuzione di opere di riparazione all'interno del capannone dove erano riposti mezzi e prodotti agricoli.
Si tratta infatti per i giudici, di attività non connessa a quella principale, in quanto la connessione ai sensi dell’art. 2135 dl cod. civile opera senz’altro per le attività complementari per le quali non v'è connessione tra produzione e utilizzazione del fondo, ma quando intercorre un collegamento funzionale e meramente strumentale con il terreno e l'infortunio presenti il carattere di manualità in senso lato (intesa come attività che esponga il soggetto alla eventualità di un danno alla corporeità) e di abitualità delle occupazioni protette.
La decisione della Cassazione esemplifica alcuni casi che posseggono le caratteristiche della connessione, come le attività preparatrici (ad esempio, una bonifica), accessorie (come la costruzione o riparazione di strade), integratrici (come gli allevamenti vari di animali di specie diversa), che si inseriscono organicamente nell'impresa agricola facendone parte integrante o divenendone connesse, distinguendosi una attività principale ed una secondaria, accessoria o collaterale, l'una delle quali deve servire allo svolgimento dell'altra.
In definitiva, conclude la Cassazione, la nozione codicistica di attività agricola connessa richiede la verifica di un duplice profilo, soggettivo e oggettivo: il primo riferito all'attività esercitata dal medesimo imprenditore agricolo, il secondo alla attività di manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo, nonché attività dirette alla fornitura di beni e servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dall'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata.
Nel caso specifico, la manutenzione di un deposito di conservazione dei prodotti agricoli può essere considerata connessa ma non l’attività svolta dal lavoratore per farlo in quanto tipicamente edilizia (passare uno strato di antiruggine e sterilizzante alle travi e lamierati) che richiede capacità tecniche e manuale che nulla hanno a che vedere con una mansione agricola.
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