Nuove regole per la gestione dei rifiuti tessili e organici
A cura della redazione

L’Unione Europea ha approvato nuove misure per ridurre la produzione di rifiuti tessili e organici, introducendo obblighi più severi per gli operatori dei settori coinvolti.
Cosa tratta
Martedì 9 settembre il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva le modifiche alla direttiva 2008/98/CE sulla gestione dei rifiuti tessili e organici. Il via libera arriva dopo l’accordo preliminare del 19 marzo 2025 e l’approvazione del Consiglio UE il 23 giugno.
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione della responsabilità estesa del produttore (EPR) per il settore tessile, che obbligherà i produttori a contribuire alla spesa per la raccolta, la cernita e il riciclo abbigliamento, accessori, biancheria, tende, cappelli e calzature.
Gli obblighi riguarderanno anche le microimprese, anche se con modalità semplificate e tempi di adeguamento maggiori. Gli Stati membri potranno decidere se applicare obblighi anche ai produttori di materassi.
Un aspetto innovativo riguarda la governance dei sistemi collettivi EPR: dovranno partecipare non solo i produttori, ma anche enti locali, operatori pubblici e privati della gestione rifiuti, imprese del riuso e del sociale.
Per i rifiuti organici, il testo finale innalza i target di riduzione rispetto alla proposta iniziale: entro il 2030, almeno -10% nella produzione e trasformazione alimentare e -30% nella distribuzione, ristorazione e famiglie, rispetto ai numeri del periodo 2021-2023.
Quando entra in vigore
Si attenda la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea: dall’entrata in vigore della direttiva gli Stati membri avranno 20 mesi per recepire le novità a livello nazionale.
Indicazioni operative
Con questi provvedimenti, i produttori sono chiamati a:
- Ripensare la progettazione dei prodotti, scegliendo materiali da filiere più sostenibili e più facilmente riciclabili;
- Adottare scelte più sostenibili anche negli imballaggi;
- Implementare soluzioni di economia circolare per ridurre i rifiuti e rimettere in circolo anche gli scarti di produzione;
- Programmare al meglio i processi produttivi in modo da ridurre la sovrapproduzione.
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