Quando l’inquinamento uccide
A cura della redazione
Un quinto delle morti dovute a patologie cardiovascolari in Europa è dovuto all’inquinamento: è quanto emerge da una ricerca dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che imputa il 18% di questi decessi a fattori come l’inquinamento atmosferico, il rumore, l’esposizione a sostanze chimiche e le condizioni climatiche estreme
Cosa tratta:
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nell’UE, con oltre 1,7 milioni di decessi nel 2022 (EUROSTAT, 2025; Timmis et al., 2022; WHO, 2022) e più di 6 milioni di nuovi casi ogni anno, per un costo stimato di 282 miliardi di euro (Luengo-Fernandez et al., 2023).
Fra i fattori che concorrono a questi numeri, vi sono certamente anche età e genetica, non modificabili, ma anche fattori ambientali e comportamentali, sui quali è possibile intervenire più incisivamente.
I principali fattori ambientali imputabili sono:
- Inquinamento atmosferico: responsabile di circa l’8% dei decessi cardiovascolari nell’UE. Il particolato fine (PM₂.₅), NO₂ e O₃ sono i principali inquinanti, associati a infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Il PM₂.₅ da solo causa oltre 130.000 morti per cardiopatia ischemica e ictus ogni anno.
- Fumo passivo: considerato una forma di inquinamento dell’aria, contribuisce a circa il 2% dei decessi cardiovascolari.
- Rumore stradale e da trasporti: circa 66.000 morti premature annue nell’UE sono attribuite al rumore, con oltre il 30% per cause cardiovascolari. Il rumore induce stress cronico e disturbi del sonno, aumentando il rischio di ipertensione e malattie cardiache.
- Sostanze chimiche: metalli pesanti (piombo, arsenico, cadmio) e composti come ftalati e PFAS sono associati a patologie cardiovascolari. Il piombo da solo è responsabile del 2-4% dei decessi cardiovascolari.
- Fattori climatici: ondate di calore aumentano del 16% i ricoveri per CVD; il freddo è responsabile di circa il 7% dei decessi cardiovascolari. Eventi estremi come incendi e alluvioni aggravano il rischio.
Un rischio non equamente distribuito
L’esposizione a inquinanti è maggiore nelle aree urbane e nelle regioni più povere. Generalmente, nelle città il costo delle case è minore vicino ad aree industriali, aeroporti o grandi raccordi stradali, dove i livelli di rumore e di inquinamento atmosferico sono maggiori. Le fasce più povere della popolazione non hanno inoltre spesso accesso a sistemi di climatizzazione, che li proteggano dall’esposizione a temperature elevate. Inoltre, fattori come calore e inquinamento agiscono sinergicamente, amplificando i rischi per la salute.
Tutta ciò si riflette anche nella distribuzione geografica dei morti per queste cause: la percentuale dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari derivanti da fattori ambientali è poi più alta nei Paesi dell’est Europa. Anche in Italia la percentuale è più alta della media UE (21,17%).
Conclusioni
La prevenzione delle malattie cardiovascolari richiede un approccio integrato che includa la riduzione dei rischi ambientali. Le politiche UE, come il Piano d’Azione Inquinamento Zero e la Direttiva (EU) 2024/2881 sulla qualità dell’aria, hanno dimostrato efficacia, ma permangono criticità su rumore, sostanze chimiche e adattamento climatico. Senza interventi urgenti e trasversali, il carico di malattie cardiovascolari legato all’ambiente è destinato ad aumentare.
Indicazioni operative
- Riduzione dell’inquinamento atmosferico: attuare pienamente la Direttiva sulla qualità dell’aria, promuovere trasporti sostenibili e zone a basse emissioni.
- Contenimento del rumore: maggiore diffusione di barriere acustiche e aree verdi e potenziamento della mobilità alternativa e sostenibile.
- Gestione delle sostanze chimiche: accelerare la sostituzione di composti cardiotossici e migliorare il biomonitoraggio.
- Adattamento climatico: implementare piani di gestione dei rischi da temperature estreme in caso di allerta per ondate di calore e freddo, supportare i gruppi vulnerabili e integrare la salute nelle strategie di adattamento.
- Educazione e consapevolezza: campagne informative su rischi ambientali e salute cardiovascolare, con particolare cura alla formazione del personale addetto alle emergenze e al personale sanitario.
- Soluzioni basate sulla natura: aumentare spazi verdi e infrastrutture blu, ovvero corpi d’acqua superficiali integrati nell’ambiente urbano, per ridurre inquinamento, rumore e stress, favorendo l’attività fisica.
Per approfondire:
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