Affinché un piano welfare soddisfi veramente gli interessi dei dipendenti, è necessario che contenga flexible benefit utili ai lavoratori.

Si pensi ad un piano welfare che contenga il rimborso delle spese per l’acquisto dei libri di testo dei figli dei dipendenti.

Se nessuno dei lavoratori in organico ha figli in età scolare, il benefit previsto non verrebbe fruito, con la conseguenza che tale piano welfare non gioverebbe a nessuno.

Diventa quindi fondamentale avviare un momento di ascolto con i dipendenti oppure coinvolgere i lavoratori al fine di raccogliere le esigenze che possono essere soddisfatte con gli interventi di welfare aziendale.

Un utile strumento per raccogliere le esigenze è quello di dotarsi di questionari in cui rilevare le preferenze di servizi e beni a cui accedere con il piano di welfare.

Con lo stesso strumento si potranno anche rilevare altri aspetti, quali la soddisfazione (c.d. feedback) rispetto agli orari o ad altri ambiti dell’organizzazione che potranno essere utili a migliorare in futuro il piano di welfare anche in ottica di equilibrio vita lavoro.

E’ anche possibile organizzare dei piccoli focus group, eventualmente per gruppi omogenei di lavoratori (ad esempio, lavoratori con le stesse caratteristiche dal punto di vista anagrafico e familiare) o che potrebbero avere esigenze simili.

Nulla vieta di effettuare incontri individuali sulla base del questionario per la rilevazione delle preferenze dei servizi e beni a cui accedere con il piano di welfare, e sulla soddisfazione rispetto agli orari o ad altri ambiti dell’organizzazione.

Come detto la fase di raccolta delle esigenze è fondamentale e propedeutica all’individuazione dei beni e dei servizi, affinché il piano welfare possa ritenersi effettivamente d’interesse per i lavoratori.