Una storia di veleni invisibili e di rinascita possibile
A cura della redazione
Biancavilla, cittadina siciliana alle pendici dell’Etna, è stata esposta per decenni alla fluoro-edenite, una fibra naturale cancerogena simile all’amianto. La scoperta ha portato a un lungo percorso di bonifica e consapevolezza, trasformando una tragedia ambientale in un esempio di resilienza e prevenzione. Oggi Biancavilla è un modello per affrontare contaminazioni naturali non industriali.
Quando la bellezza nasconde il pericolo
Biancavilla, incastonata alle pendici dell’Etna, è da sempre considerata una cittadina siciliana dal paesaggio suggestivo. Ma sotto la sua superficie si celava un nemico silenzioso: la fluoro-edenite, un minerale naturale dalle caratteristiche simili all’amianto, responsabile di un’anomala incidenza di mesoteliomi pleurici e altre gravi patologie respiratorie. La scoperta risale alla fine degli anni ’90, quando studi epidemiologici evidenziarono un picco di tumori pleurici in una popolazione non esposta professionalmente all’amianto. La causa? Non un’industria, ma una contaminazione ambientale naturale legata all’attività estrattiva del Monte Calvario, dove per decenni si era scavato e utilizzato materiale lapideo per costruzioni pubbliche e private.
Un killer naturale e invisibile
La fluoro-edenite, classificata nel 2014 come cancerogeno certo per l’uomo (Gruppo 1 IARC), si presenta in forma fibrosa e può essere inalata, provocando danni simili a quelli dell’amianto. Le fibre, una volta penetrate nei polmoni, resistono alla degradazione e innescano processi infiammatori e oncogeni. La popolazione di Biancavilla è stata esposta per decenni attraverso l’aria, i materiali da costruzione, le strade sterrate e persino gli abiti contaminati. L’esposizione ha colpito donne, bambini, anziani, senza distinzione, rendendo il caso di Biancavilla unico in Italia.
La risposta: bonifica, consapevolezza e resilienza
Dal 2001 Biancavilla è stata dichiarata Sito di Interesse Nazionale (SIN). Sono stati avviati interventi di bonifica, asfaltatura delle strade, rivestimento delle pareti rocciose con spritz beton, rifacimento degli intonaci e monitoraggi ambientali costanti. Nel 2024 è iniziata la bonifica definitiva del Monte Calvario, con l’obiettivo di trasformarlo in un parco urbano.Parallelamente, è cresciuta la consapevolezza tra i cittadini. Le testimonianze raccolte nel progetto “Il Respiro di Biancavilla” raccontano storie di dolore, ma anche di impegno civile, come quella di Melissa, giovane medico e consigliera comunale, che ha perso il padre per mesotelioma e oggi lotta per informare e proteggere la sua comunità.
Una lezione per il futuro
Biancavilla è oggi un modello di riferimento internazionale per la gestione del rischio ambientale non industriale. La sua storia dimostra che la prevenzione, la sorveglianza sanitaria e la partecipazione attiva della popolazione sono strumenti fondamentali per affrontare le emergenze ambientali.
In allegato la pubblicazione completa.
COSA DICE LA LEGGE
- D.M. 468/2001: Biancavilla è inserita tra i Siti di Interesse Nazionale (SIN) per la bonifica ambientale.
- D.M. 18/07/2002: Perimetrazione del SIN e definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica.
- IARC 2014: La fluoro-edenite è classificata come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1).
- D.Lgs. 81/2008, art. 256: Norme per la bonifica di materiali contenenti amianto.
- D.M. 06/09/1994: Procedure per la rimozione dell’amianto friabile.
- Decreti regionali e comunali: Regolano le modalità operative per interventi edilizi in aree contaminate.
INDICAZIONI OPERATIVE
- Verificare la presenza di fluoro-edenite nei materiali da costruzione prima di ogni intervento.
- Applicare misure di confinamento statico e dinamico durante demolizioni e scavi.
- Utilizzare DPI specifici per la protezione delle vie respiratorie e indumenti monouso.
- Installare unità di decontaminazione per personale e materiali.
- Effettuare monitoraggi ambientali e personali in corso d’opera.
- Informare e formare i lavoratori sui rischi e sulle procedure di sicurezza.
- Coordinare con ARPA e ASP per validazione dei piani di lavoro.
- Predisporre piani di evacuazione e gestione emergenze in caso di dispersione accidentale.
- Documentare ogni fase del cantiere e aggiornare il PSC.
- Favorire la comunicazione del rischio alla popolazione e agli stakeholder.
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