Tra le novità in discussione relative alla nuova Legge di Bilancio 2026 vi è anche quella di elevare il limite di esenzione dei fringe benefit da 2.000 euro a 4.000 per i lavoratori con figli a carico e da 1.000 a 2.000 per tutti gli altri.

Si ricorda che l’art. 51, c. 3 del TUIR prevede, in via ordinaria, un limite di esenzione di euro 258,23 euro per i beni e i servizi offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti.

Però, la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024, commi 390 e 391) ha previsto che, per i periodi d'imposta 2025, 2026 e 2027, in deroga a quanto stabilito dal citato articolo del TUIR, non concorrano a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per la locazione dell'abitazione principale o per gli interessi sul mutuo relativo all'abitazione principale. Il limite di esenzione è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati.

La proposta governativa è quella di elevare nuovamente i limiti di esenzione, mantenendo la possibilità di erogare somme od effettuare i rimborsi per le spese relative alle utenze domestiche, oltre a quelle per l’affitto della prima casa o degli interessi sul mutuo acceso per la stessa.

Il Governo rivolge l’attenzione anche ai premi di produttività. In particolare, la proposta è quella di innalzare il tetto da 3.000 a 4.000 euro su cui applicare l’imposta sostitutiva del 10%, ridotta dalla Legge di Bilancio 2025 al 5% per i periodi d’imposta 2026 e 2027. Attualmente il limite di 4.000 euro trova applicazione solo se c’è il coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro.