La responsabilità organizzativa in materia di salute, sicurezza e ambiente si gioca oggi sull’efficacia dei controlli interni. Il passaggio dai sistemi cartacei ai controlli digitali è fondamentale per prevenire incidenti, dimostrare la diligenza aziendale e integrare efficacemente il Modello 231. Un approccio moderno e strutturato alla sicurezza è la chiave per tutelare lavoratori e imprese.

Cosa tratta:

In un contesto lavorativo sempre più complesso e interconnesso, la salute, la sicurezza e la tutela ambientale non possono più essere gestite con strumenti tradizionali. La responsabilità organizzativa delle imprese, soprattutto alla luce del D.Lgs. 231/2001, si gioca oggi sul terreno dei controlli interni: non solo sulla loro esistenza, ma sulla loro efficacia concreta. La giurisprudenza ha chiarito che la cosiddetta colpa di organizzazione si configura quando l’azienda non ha predisposto un sistema di controllo adeguato o non lo ha attuato in modo efficace. In altre parole, non basta avere procedure e modelli: bisogna dimostrare che funzionano davvero.La colpa di organizzazione è oggi uno dei pilastri della responsabilità degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001, soprattutto nei casi di infortuni sul lavoro o violazioni ambientali. Ma cosa significa davvero?

La Corte di Cassazione ha chiarito che questa forma di responsabilità non si configura automaticamente quando si verifica un reato (come un infortunio grave o mortale), ma solo se l’ente non ha adottato o non ha attuato efficacemente un sistema di controllo idoneo a prevenirlo.


Non basta avere procedure: serve provarne l’efficacia

Molte aziende si limitano a redigere documenti come il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) o il POS (Piano Operativo di Sicurezza), pensando che basti “avere tutto in regola”. Ma la giurisprudenza è chiara: la mera esistenza di un modello non è sufficiente. Occorre dimostrare che:

  • Il modello è idoneo a prevenire i reati specifici.
  • È stato effettivamente attuato.
  • È stato monitorato e aggiornato nel tempo.
  • Ha prodotto effetti concreti nella gestione dei rischi.

In altre parole, il controllo deve essere sostanziale, non formale. Se le procedure non vengono seguite, se i controlli sono sporadici o inefficaci, se l’Organismo di Vigilanza non interviene, allora l’azienda può essere ritenuta responsabile per colpa di organizzazione.

Il caso emblematico: sentenza n. 51455/2023

In una recente sentenza, la Cassazione ha condannato un’azienda per omicidio colposo e illecito amministrativo ex art. 25-septies del D.Lgs. 231/2001. Pur avendo adottato DVR e POS, le misure concrete di controllo erano carenti e inadeguate. Il lavoratore era morto durante un’operazione di disboscamento su un terreno pericoloso, senza che fossero stati predisposti controlli efficaci né deleghe operative chiare .La Corte ha ribadito che il Modello 231 non coincide con il DVR: il primo è uno strumento di governo del rischio penale, il secondo è un documento tecnico. Il Modello deve includere procedure, ruoli, controlli, formazione, audit e un sistema disciplinare. E deve essere verificabile.

Digitalizzazione: la chiave per dimostrare l’efficacia

In questo contesto, la digitalizzazione dei controlli diventa essenziale. Un sistema digitale consente di:

  • Tracciare ogni attività (formazione, audit, segnalazioni, interventi).
  • Monitorare in tempo reale l’applicazione delle misure.
  • Generare report automatici per l’Organismo di Vigilanza.
  • Dimostrare la diligenza aziendale in caso di indagini o procedimenti.

Il passaggio al paperless non è solo una modernizzazione: è una garanzia di trasparenza e accountability. Un controllo digitale è più difficile da aggirare, più facile da documentare e più efficace nel prevenire i rischi.

Il passaggio cruciale: dai controlli formali ai controlli digitali.

Molte aziende continuano a gestire la sicurezza sul lavoro con strumenti cartacei, archivi fisici e procedure frammentate. Questo approccio, oltre a essere inefficiente, espone l’organizzazione a rischi legali e operativi. La digitalizzazione dei controlli rappresenta una svolta: consente di monitorare in tempo reale, tracciare le attività, gestire le segnalazioni e intervenire tempestivamente. Software di gestione HSE, piattaforme di audit digitali, sistemi di alert e dashboard di analisi predittiva sono oggi strumenti imprescindibili per chi vuole costruire un sistema di prevenzione robusto e conforme. Il passaggio al digitale/paperless non è solo una questione di efficienza: è una scelta strategica per ridurre il rischio di incidenti, migliorare la governance e dimostrare la diligenza organizzativa.

Modello 231 e sicurezza: un’integrazione necessaria

Integrare la gestione della sicurezza nel Modello 231 significa costruire un sistema coerente, dove le politiche aziendali, le procedure operative e i controlli siano interconnessi e verificabili. L’Organismo di Vigilanza (OdV) ha il compito di monitorare l’efficacia del modello, ma senza strumenti digitali il suo lavoro rischia di essere limitato a verifiche formali.La digitalizzazione consente all’OdV di accedere a dati aggiornati, analizzare trend, individuare anomalie e proporre azioni correttive. In questo modo, il controllo diventa dinamico e proattivo, non più solo reattivo.

La cultura del controllo: un presidio di legalità e prevenzione

Secondo esperti del settore, il controllo non è solo una funzione tecnica, ma un presidio culturale. Le aziende devono formare i propri quadri come “sentinelle attive”, capaci di cogliere i segnali deboli e tradurli in azioni concrete. La sicurezza non è un adempimento, ma un processo continuo che coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione.

Cosa dice la legge

Il D.Lgs. 231/2001 prevede la responsabilità amministrativa dell’ente per reati commessi nel suo interesse o vantaggio, inclusi quelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Per escludere la responsabilità, l’azienda deve dimostrare di aver adottato e attuato efficacemente un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo.L’art. 30 del D.Lgs. 81/2008 stabilisce che il modello deve essere idoneo a garantire il rispetto degli obblighi normativi e deve prevedere:

  • Un sistema di gestione della sicurezza integrato.
  • Procedure di controllo e monitoraggio.
  • Formazione e informazione dei lavoratori.
  • Meccanismi di verifica e aggiornamento. 

Indicazioni operative

Per RSPP e HSE Manager: come rafforzare i controlli aziendali

  1. Digitalizzare i processi: abbandonare il cartaceo e adottare software HSE per la gestione integrata.
  2. Monitoraggio continuo: utilizzare dashboard e sistemi di alert per rilevare anomalie in tempo reale.
  3. Audit digitaliianificare e tracciare le verifiche interne con strumenti digitali.
  4. Formazione mirata: aggiornare il personale sui rischi e sull’uso dei nuovi strumenti.
  5. Integrazione nel Modello 231: assicurarsi che le procedure HSE siano parte integrante del sistema di controllo.
  6. Tracciabilità delle azioni: ogni intervento deve essere documentato e verificabile.
  7. Collaborazione con l’OdV: condividere dati e report per facilitare il monitoraggio.
  8. Aggiornamento continuo: rivedere periodicamente il sistema di controllo alla luce dei cambiamenti normativi e organizzativi.