Il nuovo ruolo del committente degli appalti, tra formazione, responsabilità e sistemi di gestione
A cura della redazione
Nel 2025, la sicurezza negli appalti privati si evolve verso un modello integrato e digitale. Il committente assume un ruolo centrale nella gestione dei rischi, mentre la formazione, il DUVRI e i sistemi di gestione diventano strumenti operativi per garantire qualità, tracciabilità e prevenzione. Le nuove norme impongono un approccio consapevole e responsabile, orientato alla sostenibilità.
Cosa tratta :
Nel 2025, la sicurezza negli appalti privati non è più solo una questione di adempimenti. È diventata una leva strategica per la qualità, la tracciabilità e la sostenibilità delle attività produttive. Il nuovo Accordo Stato-Regioni, le modifiche al D.Lgs. 81/08 e l’evoluzione dei sistemi di gestione integrati stanno trasformando profondamente il ruolo del committente e il modo in cui si gestiscono i rischi.Formazione: obblighi estesi e verifica dell’efficaciaIl nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 ha introdotto un sistema formativo più coerente e operativo:
- Formazione obbligatoria per tutti i datori di lavoro, anche nei settori privati.
- Preposti e dirigenti con corsi specifici e aggiornamenti biennali o quinquennali.
- Verifica dell’efficacia non solo con test, ma anche con osservazioni sul campo.
- Tracciabilità documentale estesa a 10 anni.
- Obbligo di formazione PRIMA dell’ ingresso in azienda. Sono spariti i termini di 60 giorni dall’ assunzione, (che in realtà non ci sono mai stati, erano per il transitorio).
DUVRI: da formalità a strumento operativo
Il DUVRI torna al centro come documento vivo e operativo. Serve quando ci sono interferenze tra attività di imprese diverse nello stesso ambiente di lavoro. Non è obbligatorio per forniture senza posa o servizi intellettuali, ma diventa essenziale in presenza di rischi elevati o ambienti critici. Il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze) del 2025, non è più solo un allegato contrattuale. È diventato uno strumento strategico per la gestione integrata dei rischi, soprattutto negli appalti privati dove le attività di più imprese si sovrappongono nello stesso ambiente. Serve quando ci sono interferenze operative tra il personale del committente e quello dell’appaltatore, e deve essere redatto prima dell’inizio dei lavori, condiviso e aggiornato in caso di variazioni. La novità è che oggi, il DUVRI deve includere anche:
Rischi psicosociali: stress lavoro-correlato, burnout, carichi emotivi, isolamento operativo, conflitti interpersonali. Questi rischi, se non gestiti, possono amplificare gli effetti di quelli fisici e organizzativi.
Rischi climatici: esposizione a temperature estreme, ondate di calore, eventi meteorologici intensi. In particolare nei settori outdoor (cantieri, manutenzioni, logistica), questi fattori devono essere valutati e mitigati con misure specifiche (turnazioni, DPI, pause, idratazione, ripari).
IL DUVRI efficace :
- non è un modello standard, ma un documento costruito su misura, basato su sopralluoghi, analisi congiunte e confronto tra le parti;
- deve contenere misure concrete di coordinamento, come orari differenziati, percorsi separati, procedure di emergenza condivise;
- deve essere integrato con i sistemi di gestione aziendali, per garantire tracciabilità, aggiornamento e monitoraggio continuo.
Un DUVRI ben fatto non solo previene incidenti, ma migliora la collaborazione tra imprese, riduce i conflitti e aumenta la qualità complessiva dell’appalto.
Appalti privati: qualità, tracciabilità e digitalizzazione
Le novità normative impongono un cambio di paradigma:
- Digitalizzazione delle procedure: tutte le fasi dell’appalto devono essere gestite su piattaforme certificate.
- Criteri di qualità: il prezzo non è più l’unico parametro, contano anche le soluzioni tecniche e organizzative.
- Sistemi di gestione QHSE integrati: ISO 9001, 14001, 45001 per monitorare, documentare e migliorare le performance.
Responsabilità del committente più ampia e più esigente
Il committente è oggi un garante della sicurezza. Deve:
- Verificare l’idoneità tecnico-professionale degli appaltatori.
- Informare sui rischi specifici.
- Redigere il DUVRI quando necessario.
- Coordinare le misure di prevenzione e protezione.
Anche a causa degli esiti del referendum del 2025, il nuovo dibattito (soprattutto in ambito UE) e le nuove proposte anche italiane, riguardano l’estensione della responsabilità solidale anche per danni causati da rischi specifici dell’appaltatore, se non adeguatamente gestiti.
Le principali novità normative
1. Accordo Stato-Regioni 2025: ridefinizione della formazione.
2. Modifiche al D.Lgs. 81/08: nuove regole per sorveglianza sanitaria e visite mediche.
3. Codice degli Appalti: digitalizzazione e semplificazioni anche per il settore privato.
4. Piano Integrato Nazionale per la Sicurezza: strategia per la prevenzione e la sostenibilità.
COSA DICE LA LEGGE
- Art. 26 D.Lgs. 81/2008: obblighi del committente negli appalti privati.
- Accordo Stato-Regioni 2025: formazione obbligatoria e verifica dell’efficacia.
- Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023): digitalizzazione e criteri di qualità.
- Decreto Ministeriale 195/2024: istituzione del Piano Integrato Nazionale per la Sicurezza.
- Proposta referendaria 2025: estensione della responsabilità solidale del committente.
INDICAZIONI OPERATIVE
- Verificare l’idoneità tecnico-professionale degli appaltatori.
- Redigere il DUVRI solo se ci sono interferenze operative.
- Integrare DVR, DUVRI, POS e protocolli sanitari in un sistema documentale unico.
- Adottare piattaforme digitali per la gestione QHSE.
- Monitorare in tempo reale le attività e le presenze.
- Formare il personale interno ed esterno sui rischi specifici.
- Coordinarsi con le imprese appaltatrici per la valutazione condivisa dei rischi.
- Aggiornare i contratti secondo le nuove disposizioni normative.
- Prepararsi all’eventuale estensione della responsabilità solidale.
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