Lezioni di affidabilità dalla sicurezza aerea
A cura della redazione
Gli incidenti recenti nell’aviazione rivelano un paradossoiù tecnologia non significa automaticamente più sicurezza. Il vero punto debole è il fattore umano, trascurato nei sistemi di gestione. La soluzione? Leadership forte, cultura della sicurezza e un approccio integrato che bilanci automazione e competenze.
Cosa tratta :
Negli ultimi decenni, l’aviazione è stata considerata il modello di eccellenza in materia di sicurezza. Grazie a tecnologie avanzate, regolamenti rigorosi e sistemi di gestione strutturati, volare è diventato il mezzo di trasporto più sicuro. Tuttavia, gli incidenti recenti – come la collisione mortale tra un volo American Airlines e un elicottero militare a Washington, o il ribaltamento di un velivolo Delta a Toronto – hanno acceso un campanello d’allarme: la sicurezza non è mai definitiva.
Il paradosso della sicurezza
Le innovazioni tecnologiche hanno ridotto drasticamente i guasti tradizionali, ma hanno introdotto nuove criticità legate all’interazione uomo-macchina. Piloti sempre più dipendenti dall’automazione, modalità di volo complesse e formazione orientata ai sistemi digitali hanno creato un contesto in cui l’errore umano, quando si manifesta, è devastante.
Secondo gli esperti di sicurezza del volo, il problema non è la tecnologia, ma la mancanza di integrazione tra sistemi automatizzati e capacità umane. La pandemia ha aggravato la situazione: il turnover massiccio di piloti e controllori ha ridotto l’esperienza media, mentre la pressione operativa è aumentata.
Il fattore umano: l’elemento mancante
Le Safety Management Systems (SMS), obbligatorie per legge, si basano su quattro pilastriolitiche, gestione del rischio, assicurazione e promozione della sicurezza. Ma manca il quinto pilastro: la performance umana. Senza una cultura della sicurezza che coinvolga leadership e personale, la tecnologia non basta.
Gli errori più frequenti?
1. Degrado delle competenze: meno ore di volo manuale riducono la prontezza in caso di guasto. L’elevata automazione diminuisce di fatto la competenza e la manualità degli operatori. Sicuramente è la criticità più importante dei prossimi anni.
2. Confusione sui sistemi: decine di modalità automatiche possono disorientare i piloti. La complessità dei sistemi, diversi tra loro, implica una conoscenza ed una padronanza che può diventare critica
3. Calibrazione errata della formazione: troppa teoria sull’automazione, poca pratica sul controllo diretto.
Leadership e cultura: la chiave del cambiamento
La cultura e di conseguenza la formazione chiave, viene definita prima di tutto dalla leadership. Non è un concetto astratto: le organizzazioni che misurano con adeguati indicatori le performance di sicurezza ottengono risultati più stabili e riducono gli incidenti.Anche il clima e le misure di stress lavoro correlato hanno la loro importanza. Questo vale per l’aviazione, ma anche per settori come energia, sanità, trasporti e oil&gas, dove l’automazione ha creato nuove vulnerabilità.
Il modello ? Sempre lo stesso !!!
Per affrontare le criticità elencate, il modello migliore rimane quello proposto in tutti questi anni, dalla ISO 45001 che propone il classico framework in diversi punti:
- Pianificazione basata sul rischio: obiettivi realistici e un’attenzione alle persone.
- Anticipazione dei guastirevedere i limiti dell’automazione, migliorare manutenzioni e e monitoraggi.
- Rilevamento precoce delle deviazioni: analizzare i near-miss come veri incidenti, capire le cause radice.
- Gestione operativarocedure rigorose anche in contesti automatizzati, complete delle fasi di emergenza più prevedibili.
- Misurazione in tempo reale: indicatori proattivi su competenze e prontezza cognitiva. Gli indicatori devono essere condivisi ed a disposizione della leadership.
La sfida per il futuro
L’automazione continuerà a evolvere, ma senza investimenti paralleli sul fattore umano, il rischio è costruire sistemi sofisticati gestiti da persone impreparate ai loro fallimenti. Le organizzazioni che sapranno integrare tecnologia e cultura della sicurezza definiranno il nuovo standard di eccellenza.
COSA DICE LA LEGGE
La normativa europea e nazionale impone alle organizzazioni aeronautiche l’adozione di Safety Management Systems (SMS), strumenti fondamentali per garantire la sicurezza del volo attraverso un approccio sistematico e proattivo alla gestione dei rischi.
Quadro normativo di riferimento:
- Regolamento (UE) 2018/1139 (“Basic Regulation”): stabilisce norme comuni per l’aviazione civile e istituisce l’EASA, definendo l’obbligo di implementare sistemi di gestione integrati che includano la sicurezza.
- Regolamento (UE) 965/2012 – Air Operations: richiede agli operatori aerei di adottare un Management System che integri l’SMS, con responsabilità chiare, politiche di safety, reporting e gestione dei rischi.
- Regolamento (UE) 376/2014: disciplina il sistema di segnalazione degli eventi aeronautici, basato sui principi di Just Culture, per favorire la trasparenza e la prevenzione.
- Normativa ENAC: recepisce gli standard ICAO e EASA, imponendo agli operatori italiani di implementare SMS efficaci, comprendenti:
- Identificazione e valutazione dei rischi legati alle operazioni di volo.
- Mitigazione dei rischi e monitoraggio continuo delle prestazioni di safety.
- Safety Assurance: verifica dell’efficacia delle misure adottate.
- Safety Promotion: formazione continua e comunicazione interna ed esterna.
Obblighi per compagnie aeree e gestori aeroportuali:
- Avere un Manuale SMS approvato dall’autorità competente.
- Garantire la formazione del personale e la diffusione della cultura della sicurezza.
- Implementare sistemi di reporting interno e procedure di auditing.
- Integrare il fattore umano nella gestione dei rischi, in linea con i requisiti ICAO Annex 19.
In sintesi, la legge non si limita alla conformità tecnica: richiede un approccio culturale e organizzativo che metta la sicurezza al centro di ogni decisione operativa
INDICAZIONI OPERATIVE
- Mappare i rischi specifici: ogni funzione ha criticità diverse, evita approcci generici.
- Analizzare i near-miss: trattali come incidenti reali per apprendere e prevenire.
- Verificare la prontezza cognitiva: non solo compliance, ma capacità di intervento.
- Aggiornare la formazione: bilancia automazione e competenze manuali.
- Promuovere la cultura della sicurezza: leadership visibile e dialogo costante.
- Monitorare indicatori proattivi: skill, attenzione, comprensione dei sistemi.
- Standardizzare le procedure: la disciplina operativa è cruciale in ambienti automatizzati.
Riproduzione riservata ©