Rapporto INAIL: l’eredità dell’amianto continua a mietere vittime
A cura della redazione

Il nuovo rapporto Inail 2025 sulle malattie asbesto-correlate conferma la persistenza di un quadro critico: ogni anno in Italia si registrano oltre 1.000 nuovi casi di patologie professionali riconducibili all’amianto, con gravi conseguenze per i lavoratori e i loro familiari.
Di cosa tratta:
L’amianto (o asbesto), materiale un tempo largamente impiegato in edilizia e nell’industria per le sue proprietà isolanti e ignifughe, è oggi noto come una delle principali cause di malattie professionali gravi e spesso mortali. Nonostante in Italia sia bandito dal 1992 (Legge n. 257/1992), gli effetti dell’esposizione pregressa continuano a manifestarsi con forte impatto sulla salute dei lavoratori. Le fibre inalate possono causare asbestosi, tumori polmonari e soprattutto mesotelioma pleurico, patologia simbolo della cosiddetta “fibra killer”.
Il nuovo rapporto Inail, pubblicato il 2 ottobre 2025, fotografa l’andamento delle malattie professionali nel quinquennio 2020-2024. Nel periodo, le malattie professionali in generale sono cresciute del 41%, passando da 16.795 casi del 2020 a 23.658 nel 2024.
Statistiche
Per quanto riguarda le malattie strettamente asbesto-correlate:
- Numero di casi: riduzione del 18% (da 1.242 casi del 2020 a 1.022 nel 2024);
- Mortalità: nel quinquennio, il 41% dei lavoratori colpiti da patologie asbesto-correlate è deceduto, con picchi del 46% nel triennio 2020-2022. Tra le lavoratrici la situazione appare ancora più critica: nel 2020 il 63% delle donne colpite è deceduto;
- Distribuzione territoriale: i casi riconosciuti nel 2024 si concentrano soprattutto nel Nord-Ovest (40% del totale, con la Lombardia in testa a 203 riconoscimenti), seguono Mezzogiorno (24%), Nord-Est (23%) e Centro (13%);
- Settori produttivi: l’industria resta il comparto più colpito (74% dei casi), in particolare la metalmeccanica (58%) e le costruzioni (16%);
- Rendite di inabilità: sul fronte delle prestazioni economiche gestite da INAIL, le rendite di inabilità permanente da malattie asbesto-correlate in vigore al 31 dicembre 2024 sono 3.996, in calo dell’8% rispetto al 2020. La Campania si conferma la regione con il numero più alto di rendite (19% del totale), seguita da Toscana, Liguria e Piemonte.
Indennità economiche aggiuntive
Infine, il Fondo vittime dell’amianto, istituito nel 2008 e successivamente ampliato, continua a garantire un sostegno economico non solo ai lavoratori colpiti da patologie riconosciute dall’Inail, ma, dal 2015, anche ai familiari delle vittime e ai malati di mesotelioma da esposizione ambientale o familiare.
Conclusioni:
Il report Inail dimostra come l’amianto continui a rappresentare una minaccia concreta. I decessi registrati derivano per lo più da esposizioni avvenute decenni fa, ma le conseguenze restano oggi drammatiche. Se da un lato il materiale è ormai bandito in Italia dal 1992, dall’altro la sua pericolosità impone di non abbassare la guardia nelle attività di bonifica rimozione, che comportano rischi elevati per i lavoratori se non gestite con procedure di sicurezza rigorose. È proprio in questi ambiti che occorre mantenere la massima attenzione, garantendo formazione, dispositivi di protezione adeguati, sorveglianza sanitaria e attente misurazioni ambientali.
Per maggiori approfondimenti si allega il documento ufficiale.
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